Per apprezzare i
Grand Design sono necessarie almeno due condizioni: amare alla follia i Def Leppard e non disdegnare le voci acute e altisonanti.
In realtà, c’è un terzo presupposto importante, e cioè accettare senza sbarranti preclusioni che un gruppo s’ispiri piuttosto “pesantemente” a un altro, aggiungendo, però, a tale devozione una bella dose di energia, di un tipo che il suddetto nume tutelare sembra aver smarrito.
Insomma, smarcati i requisiti “essenziali”, non resta che affidarsi a questo godibilissimo “
V”, ennesima trascrizione in salsa scandinava del sublime
modus operandi del migliore
Leopardo Sordo, stavolta riprodotto, a ben sentire, anche con un pizzico di minore “sfacciataggine”.
Pilotati dall’ugola cristallina di
Pelle Saether, gli svedesi sfornano un’altra bella collezione di canzoni trascinanti, solari e ricreative, perfette per sollevare un minimo gli animi in periodi ansiogeni e mesti come quelli che purtroppo stiamo vivendo.
Descrivere i singoli frammenti dell’opera, alla luce di quanto appena affermato, appare probabilmente più superfluo del solito ed ecco che mi limiterò a segnalare quelli che personalmente mi hanno coinvolto in maniera maggiore, impressionando vivamente la mia ormai costipata memoria di avido
rockofilo.
“
Right away”, innanzi tutto, che vi predisporrà immediatamente al benessere
cardio-uditivo, e poi "
Strandead (Trapped in a heartbreak zone)”, "
Walkin' the wire", “
Gimmie the fire”, “
I dunno wot to say” (curiosa la rievocazione di Slade e, di riflesso, Quiet Riot, nei titoli …), "
The warrior" e “
Guilty of luv in the 1st degree”, tutta “roba” in grado di stimolare una produzione piuttosto rilevante di serotonina.
Coerenza, competenza e
verve continuano a essere le migliori qualità dei
Grand Design, una formazione capace di propugnare con innata disinvoltura la “causa” della grintosa spensieratezza espressiva … praticamente impossibile, e per moltissime ragioni, che riescano a ricalcare le gesta di chi li ha così palesemente influenzati (lo ripeto, lievemente meno che in passato, e chissà che questo possa rappresentare un segnale importante per il futuro del gruppo …), ma se l’esuberanza di certi suoni vi manca, “
V” vi procurerà le emozioni di cui avete bisogno per ritemprarvi dalle tante fatiche del vivere quotidiano.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?