Copertina 8

Info

Anno di uscita:2020
Durata:45 min.
Etichetta:Argonauta Records

Tracklist

  1. CORRUPTED
  2. CONCRETE
  3. LOST IN THE CANYONS
  4. THE DAWN OF RESURRECTION
  5. DELTA PAVONIS
  6. BY YOUR SIDE
  7. ELECTRON
  8. THE AVALANCHE
  9. SIRENS
  10. COSMIC THUNDER

Line up

  • Enrico Gastaldo: vocals
  • Massimo Dalla Valle: guitar
  • Alessandro Zanetti: bass
  • Daniele Pedrollo: drums
  • Michele Montanari: synthetizers

Voto medio utenti

Dopo il buon successo internazionale di "Colossus" (2018), i veronesi Kayleth pubblicano, sempre per Argonauta, la loro nuova fatica "2020 Back to Earth". Fondamenti stoner-rock di matrice Kyuss/Dozer, elementi groove metal alla Orange Goblin, aperture space-fantascientifiche, il tutto condito da una personalità ormai consolidata verso una direzione precisa e personale.
Non che i veneti inventino nulla, ma la loro proposta risulta coesa, massiccia, determinata, varia e con passaggi di ottimo livello strumentale ed interpretativo. In sostanza questo è un disco che funziona, che aggredisce con giudizio e vigore senza dimenticare l'approccio melodico intrigante che è il vero segreto di questo genere.
Già l'iniziale botta kyussiana "Corrupted" è sintomatica della direzione del lavoro. Un basso terremotante sostiene gli spessi riff stoner fino allo stagliarsi di un assolo space-cosmico, con qualche concessione alle venature psichedeliche. Energia e stile, testosterone ed orecchiabilità, tutto cotto a puntino. La seguente "Concrete" appare ancora più massiccia e viscerale, con un groove forsennato che ricorda gente come Gozu e Mos Generator. Potenza metallica e calore stoner, aggiungendo sempre quella vibrazione acida che è caratteristica costante di questo disco. La prestazione della band è serrata, rocciosa, talvolta comprensiva di rocciose accellerazioni ritmiche e variazioni inaspettate, vedi il sax in "Lost in the canyons", oppure maggiormente diretta verso il versante psych grazie agli arrangiamenti elettronici ed all'atmosfera "stellare" ("Delta Pavonis").
Si prosegue con altri brani di poderoso stoner-groove come "By your side" e "The avalanche", dal tiro arcigno e robustamente scandinavo (mi vengono in mente i resuscitati Lowrider), ma anche con un esperimento più sintetico-psichedelico come "Electron", canzone più ariosa e robotica ma piena di tensione elettrica che vedrei bene in una delle tante "Desert sessions" californiane. Episodio alternativo, ma interessante e di buon gusto melodico.
In chiusura arriva un'altra mazzata stoner come "Cosmic thunder", con il suo basso saltellante, i ricami elettronici, l'atmosfera psycho-headbanging ed un impatto granitico sicuramente di livello internazionale. Degna conclusione di un album molto corposo, ben suonato e pieno di vigore e visceralità.
Doveroso considerare i Kayleth tra le migliori band stoner italiane del momento. In possesso di una personalità ormai delineata, di un impatto vitaminico e di ottima ispirazione complessiva, meritano la giusta attenzione e considerazione anche oltre i confini nazionali. Ottimi.

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.