Slagmark è la nuova ferale creatura partorita dalle bestiali menti di
Valfor dei
Totenwache (autori lo scorso anno dell'ottimo debut
"Der Schwarze Hort") e di
Revenant dei nerissimi
Sarkrista/
Sarastus (che spero non abbiano bisogno di alcuna presentazione). Dall'unione di queste due menti deviate non poteva nascere niente di normale, ma sinceramente non mi aspettavo di trovarmi neanche di fronte a cotanta brutale spontaneità e genuina ferocia ... infatti quando il primo lancinante e affilatissimo riff di
"Feeding The Urge To Destroy" irrompe nelle orecchie è subito sofferenza e magia allo stesso tempo, con un salto temporale che ci riporta dritti al periodo d'oro del black e in particolare mi è venuta in mente una versione più blasfema e vitaminizzata del glorioso debut dei
Desaster (
" A Touch Of Medieval Darkenss") soprattutto per quanto riguarda il drumming e il riffing di chiara matrice teutonica. Queste caratteristiche le ritroveremo riproposte con costanza e convinzione in tutto l'album forgiando pezzi di rarissima intensità nera come la title track o la conclusiva
"Unleash Our Brutish Wrath". Al citato debutto aggiungete uno screaming bestiale e primordiale come raramente lo avevamo ascoltato da parte di
Revenant nei
Sarkrista e una produzione, secca, scarna ed essenziale come era solita essere nei gloriosi anni d'oro ed otterrete un album che, non volendo inventare nulla, saprà riportarvi con sincerità, credibilità e convinzione alle radici della nera fiamma.
"Purging Sacred Soil" è un esercizio di puro sfogo e odio primordiale vomitato in faccia alla plasticosa scena odierna e al mondo in perenne e rapida decadenza. Nessun orpello, nessun inutile abbellimento ma solo la nera fiamma nel suo essenziale splendore, pure black hate
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