Cosmic Putrefaction - The Horizons Towards Which Splendour Withers

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:34 min.
Etichetta: I, Voidhanger Records

Tracklist

  1. BETWEEN AWE AND FEAR UPON THE BURST OF THE OMINOUS STAR
  2. THIS LANDSCAPE SUBLIMATES OBLIVION TO OBLITERATION
  3. THE GLOOMING MURK OF HIS TELLURIC SHRIEKS
  4. ABYSMAL RESONANCE PROJECTION
  5. THE ARCANE SOOTHSAYER CAREFULLY SCULPTED HIS DEMISE
  6. UTTERANCE OF THE FALL OF MAN

Line up

  • G.: all instruments, additional vocals

Voto medio utenti

Dietro il progetto Cosmic Putrefaction si cela il nostrano Gabriele Gramaglia, musicista versatile ma totalmente votato all’estremo, death metal in questo caso, ma non solo.
Il death metal di Cosmic Putrefaction, pur mantenendo una certa brutalità di fondo, si tuffa nelle oscurità abissali di un suono soffocante, mortifero, dove black metal e doom metal fanno la loro nefanda parte, nel quale da una parte le dissonanze e dall’altra una prova vocale volutamente inintelligibile e, oserei dire, arcana, danno vita a composizioni, come ad esempio l’iniziale “Between Awe And fear Upon The Burst Of Ominous Star” che, anche grazie ad una produzione ‘polverosa’, che non spicca per lucentezza, creano atmosfere di desolazione cosmica quando non di corruzione (della carne) sepolcrale.
I riferimenti, partendo dagli imprescindibili Incantation ed Immolation, arrivano fino a Blood Incantation e Tomb Mold.
Lo svolgimento compositivo del talento di Gabriele trova necessariamente sfogo in composizioni medio/lunghe, che conciliano la brutalità e l’impatto con parti più atmosferiche e paludose, come nel caso di “Abysmal Resonance Projection”, anticipata da una vera gemma nera come “The Glooming Murk Of This Telluric Shrieks”.
Peculiare la tendenza del nostro Gabriele a usare titoli pomposi, evocativi, abbinati a dei testi che sono delle vere e proprie fiction, in perfetto stile sci-fi.
La seconda parte del disco dilata i tempi, inserendo parti acustiche/ambientali, spingendosi maggiormente verso il mood cosmico del disco, sublimato nella conclusiva “Utterance Of The Fall Man”, la quale ci lascia con queste brevi ma significative linee di testo:

“The horizons towards which splendor withers.
Shatter dreams melting like late spring snow.
The horizons towards which splendor’s fading.
The ancient cult has led him to witness the End”


In definitiva ci troviamo di fronte ad una piccola gemma nera, ricca di sfumature e sfaccettature, che vi consiglio di non farvi assolutamente scappare.

Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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