Per suonare thrash metal occorrono pochi e semplici elementi; una naturale propensione ribelle, buona tecnica esecutiva, amare un suono ruvido, veloce e graffiante e all’occasione saper dosare bene la melodia all’impatto.
Questi svizzeri conoscono molto bene i meccanismi del genere perché essendo nati nel 1985 erano presenti durante l’esplosione negli anni 80; il gruppo dopo ben quattro album e a distanza di quattro anni dall’ultimo album, pensate un po', debuttano con questo ritorno discografico per la
Massacre.
E non è tutto, in questo come back discografico fa il suo ingresso anche il nuovo batterista
Reto Crola.
Le danze vengono aperte da “
Time at hand”, brano veloce come un proiettile con un saporino
Bay Area; chitarre serrate, tempi diretti del motore ritmico e cori.
La song è un classico brano thrash metal senza fronzoli; il singer
André Grieder usa un timbro velenoso, non troppo alto ed aggressivo ma modula bene il tono; le chitarre nei solos fanno sentire di che pasta siano fatte.
“
Saturday night’s alright for rockin’ “, è il primo singolo scelto dal gruppo ed ha un’urgenza punk con le chitarre in armonizzazione e il basso pulsante.
Questo brano è veloce, rapido, dai riffing affilati come rasoi, ma non si scorda la melodia; il break centrale in up tempo con il solo gustoso e ben eseguito.
“
Phantom army”, è un bel mid tempo roccioso con il singer che prende spunto per le sue vocals dal mitico
Bobby “Blitz” Ellsworth dei mitic
i Overkill per il tono nasale e velenoso.
Subito però il tutto prende una piega dinamica nel chorus aumentando la velocità con i cori a sostegno del singer.
Con “
The godz of the seven rays”, sembra di entrare nel novero del genere power/ thrash per le melodie scure e pregne di
Us. Metal e la drammaticità del chorus.
Nell’insieme un bel brano intenso con un gran bel solo melodico e un feeling drammatico.
Con “
Ambush” si torna a pestare sull’acceleratore con una song serrata, martellante e senza dubbio con un feeling testamentiano.
L’uso dei riffing mi convince di ciò, soprattutto dai cambi di tempo con i cori da gang anche se le aperture melodiche sono presenti; i solos sono ben eseguiti dalle due asce.
Un album che non entrerà mai nella classifica dei caposaldi del genere, ma che il suo lo sa fare e molto bene, bravi.
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