Tyranni - Baron Af Avoghetens Smärta

Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:54 min.
Etichetta:New Era Production

Tracklist

  1. BESPOTTANDE åKOMMOR
  2. I BESVäRJELSENS NAMN
  3. AVOGHETENS BARON
  4. FöRBANNELSENS SNARA
  5. SMUTSETS VåLNAD
  6. DöDENS HAND
  7. DöPT I ONDSINTHET
  8. KITTEL AF TYRANNI
  9. VREDGANDE LEDA

Line up

  • Förbannelse
  • Likaska
  • Svartpest

Voto medio utenti

Dopo una prima demo pubblicata nel 2019, esce nello stesso anno il primo full-lenght degli svedesi Tyranni contenente tre tracce rilasciate nella demo e aggiungendo sei nuove canzoni, opera oscura, che fa ritornare ai tempi della seconda ondata BM nella metà degli anni ’90. Uscita per l’ottima etichetta New Era Production, dietro questo lavoro troviamo, come lo definisco io, lo spettro del black metal di questi tempi, ovvero Swartadauthuz, polistrumentista di fama, che opera in diversi altri gruppi, cito il gruppo Greve uscito sempre nel 2019 un altro suo debutto, e poi il fondatore dei famosi Bekëth Nexëhmü, Urkaos, Mystik ecc. ecc.
Se non lo conoscete male, perché vi perdete un buona parte di progetti interessanti di puro BM. È una persona semi sconosciuta, non si fa vedere in pubblico, non rilascia interviste, quindi non si sa nemmeno il suo nome originale, ma questo poco importa.
Andiamo al sodo su questo debutto intitolato Il Barone del Dolore e Degenerazione, le tematiche sono inerenti al male di vivere, dolore, morte e la dannazione della vita, la musica si lega a questi concetti formando un album più nero della pece stessa, dove non esiste un singolo raggio di luce e una speranza.
Iniziamo: i primi due minuti ci trasportano in una ambientazione buia con tuoni e pioggia e una musica malinconica. Da notare l’effetto old vintage che impregna il disco, per dare il senso che stia girando una pellicola vecchia, questa modalità è usata quasi sempre dallo “Spettro”.
Seconda traccia "I besvärjelsens namn" - Nel Nome dell’Incantesimo - . Eh, si l’intero disco è in lingua svedese. Iniziamo con riff agghiaccianti, un sottofondo di anime evocative, una miscela di groove e scream, ma lo strumento che spicca è la tastiera/organo che accompagna questa e tutte le altre tracce, beninteso, spicca, ma non sovrasta le chitarre e batteria, anzi da una valore aggiuntivo e di qualità, conferendo un’atmosfera ancora più lugubre. Ascoltare per credere.
Nel disco oltre l’apertura e chiusura troviamo due interludi che spezzano dai lavori fondamentali.
"Smutsets Vålnad" - Lo Spettro della Sporcizia - , ottimo mid-tempo, poi una accelerazione a metà canzone spalmata da un riff stratosferico, tastiere e chitarre si collegano in un suono unico eccelso.
L’ultima canzone "Kittel af Tyranni" – Il calderone della Tirannia -, con i suoi ben 14 minuti non stanca mai, perché non ci sono ripetizioni ma tante sfumature che ti portano fino alla fine dell’album con l’outro.
In conclusione, 54 minuti non sono pochi, ma scorrono velocemente grazie alla varietà delle proposte e idee, è incredibile perché finito il disco vorresti riascoltarlo. E l’ho fatto, dopo numerosi ascolti trovo sempre qualcosa che prima mi sono lasciato sfuggire. Ottimo lavoro da ascoltare di notte in silenzio. Per quanto mi riguarda Svartpest alias Swartadauthuz non sbaglia un colpo. È un Genio.

A cura di Simone Pezzini
Recensione a cura di Ghost Writer

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.