AA.VV. - Lord Of The Gallows - Unleash The Fury

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2005
Durata:60 min.
Etichetta:Aftermath

Tracklist

  1. IN TIMES OF THE OATH
  2. BLADE OF THE PROWLER
  3. ENTER THE MIST
  4. RAGE & THUNDER
  5. LORD OF THE GALLOWS
  6. UNLEASH THE FURY
  7. CORPSE OF DIVINITY
  8. THE PROPHECY
  9. BLOODFROZEN MEMORIES
  10. HOUSE OF THE HOLY
  11. MISTRESS OF DARKNESS

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

E' un bene che, grazie al costante e sapiente lavoro di etichette come la norvegese Aftermath, piccole perle come questo split non vadano irrimediabilmente perdute nell'indifferenza generale. In effetti ad un primo sguardo potrebbe sembrare suicida la scelta di produrre i pezzi di queste band 'inattive', gli sconosciuti Cult Of Catharsis e Opus Forgotten. Giudizio errato, visto che i due lavori interessanti e coinvolgenti si riveleranno essere tutt'altro che riempitivi per fare uscire a tutti i costi qualcosa di nuovo. Come al solito risulta subito evidente l'altissimo livello di incestuosità della scena musicale norvegese: i Cult Of Catharsis sono formati da membri di Taake, Helheim ed Aeternus, mentre gli Opus Forgotten condividono musicisti con Apostasy, In The Woods e addirittura Carpathian Forest! Chiaramente non stiamo parlando dei leader di questi gruppi, ma posso dire per certo che l'esperienza e la qualità non è di nulla inferiore. I Cult Of Catharsis suonano una specie di viking metal che diventa spesso black melodico grazie al costante apporto delle ariose tastiere. C'è un senso di urgenza, un filo di tensione mai interrotto che attraversa le cinque tracce rendendole sempre più incisive col passare degli ascolti... questo grazie anche al pulito binomio chitarra/voce che sorregge l'opera senza mettere mai in ombra gli altri strumenti. E' un genere strano, ma che mostra tutto il suo potenziale nei momenti più melodici, come in occasione del bellissimo assolo posto in chiusura, che pare uscito da uno degli ultimi album dei Green Carnation! Non meno interessante la proposta degli Opus Forgotten: un death/black metal piuttosto tradizionale reso particolarmente oscuro dalla strana presenza del violino. I riff di chitarra piuttosto riusciti vengono sfruttati bene dalla band, che eccelle sia nei momenti più aggressivi, che in quelli più opprimenti. Insomma, uno split da non sottovalutare, anche se non si sa nulla riguardo al futuro di queste due band.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.