Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2020
Durata:42 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. NAKES FROM ABOVE
  2. PAY FOR YOUR SINS
  3. BLINK OF AN EYE
  4. FINAL FALL
  5. UTOPIA
  6. WHEN THE NIGHT FOLLOWS THE DAY
  7. THE BELL IS BROKEN
  8. FALL INTO DARKNESS
  9. CALL FOR UNITY

Line up

  • Florian Reimann – vocals
  • Jörg M. Knittel – guitars
  • Roberto Palacios – bass
  • Claudio Sisto – drums
  • Claudio Enzler: guitars

Voto medio utenti

E’ sempre il solito discorso trito e ritrito: il power metal europeo è un genere ormai obsoleto, o peggio, morto e sepolto, che se nei primi anni della sua ascesa, aveva saputo regalare emozioni forti e veri e propri capolavori immortali, nel corso del tempo non ha saputo rinnovarsi ed è rimasto imbrigliato nella sua stessa rigidità e se ci pensate è paradossale che un sottogenere cosi musicalmente dinamico, sia stato condannato proprio dalla staticità dei suoi dogmi. Tale discorso, non è valido solo per il power proveniente dalle fredde lande scandinave, ma può anche essere applicato a quello di matrice germanica, partorito dalle menti geniali di band come Helloween, Gamma Ray, Blind Guardian, Rage, Accept, Grave Digger e sviluppato successivamente da formazioni (se vogliamo) minori, ma altrettanto valide quali Iron Savior o Primal Fear, che hanno praticamente detto tutto su un genere che molti della nostra generazione hanno amato e che ormai è una parte di noi.

Ora, dopo questo noiosissimo preambolo, appare evidente che tutte quelle nuove formazioni che si affacciano per la prima volta in questo scenario, devono inevitabilmente scontrarsi con questa situazione stagnante ed i pur bravi Goblins Blade che con Of Angels And Snakes fanno il loro debutto discografico vero e proprio (escludendo il mini EP Awakening pubblicato nel 2019), non fanno certo eccezione.
La band tedesca è formata per 3/5 da membri di My Darkest Hate (i due chitarristi Jorg Knittel e Claudio Enzler ed il bassista Roberto Palacios) che hanno un background musicale spiccatamente death metal e questo forse è uno dei punti di forza del disco, il cui sound non si allinea al classico power teutonico, ma è costantemente avvolto da un alone thrash assai cupo, che trova la sua massima espressione in tracce come Final Fall (probabilmente l’episodio migliore dell’album) o Fall Into Darkness, oppure ancora The Bell Is Broken, dove le atmosfere plumbee, accompagnate alla pesantezza delle strutture musicali, sembrano richiamare tanto gli Iced Earth quanto i Nevermore, più che la tradizione power tedesca.
Buoni riffs, assoli taglienti e sezione ritmica a doppia cassa caratterizzano brani godibilissimi quali Blink Of An Eye, Utopia o la conclusiva Call For Unity, classico pezzone d’acciaio alla fine del quale ti rimane in bocca quel sapore ferroso agrodolce che solo chi si nutre di puro metallo può apprezzare appieno.

Visto cosi, il disco sembrerebbe tutto oro colato e invece...non è cosi! I Goblins Blade peccano laddove cercano di trovare un compromesso tra la loro vena più estrema e un aspetto più melodico che francamente non rientra nel loro DNA ed infatti danno vita a tracce che non convincono, come la iniziale Snakes From Above (dove personalmente in certi frangenti mi hanno ricordato i nostrani Secret Sphere, ma quelli meno ispirati, che tuttavia avevano un approccio assai migliore con la melodia), la successiva Pay For Your Sins (stucchevole nel ritornello) o, quella che probabilmente nei piani dei nostri avrebbe dovuto essere una “semi-ballad”, intitolata When The Night Follows The Day, dotata di una scarsa intensità emotiva.

Of Angels And Snakes è un album caratterizzato da atmosfere malinconiche e cariche di tensione, pieno di buone intenzioni che, a correnti alternate, presenta degli spunti validi, e lo fa, pagando dazio alla tradizione, attingendo a piene mani sia dal power tedesco, sia da band come le già citate Iced Earth e Nevermore, ma anche da Manowar e Omen, generando delle emozioni che inevitabilmente sono meno genuine e di conseguenza più fredde rispetto ai grandi del passato, forse questo il limite maggiore dei Goblins Blade e di tanti gruppi simili che decidono di cimentarsi nel power odierno.
Questo è il prezzo obbligatorio da pagare per un genere che talvolta sembra agonizzante e difficile da rinvigorire (in pochi ci sono riusciti negli ultimi anni), ma che, nello stesso tempo, se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, proprio non vuole saperne di morire definitivamente, perchè poi arrivano band come i Majestica o i NorthTale (tanto per citarne 2!), che riescono a dare nuova linfa vitale a tutto il movimento e a risvegliare il dragone power che c’è dentro ognuno di noi!




Recensione a cura di Ettore Familiari

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