Lungo, lungo, molto lungo questo terzo album degli inglesi
Awake By Design, a titolo omonimo.
'
Lungo' è proprio il termine che più spesso si è presentato alla mia mente ascoltando l'album che, seppur ben fatto, consta di tredici tracce, molto simili tra di loro, di cui peraltro l'ultima "
Empire" è una bella suite di 10 minuti e passa, il tutto per un totale di 77 minuti di roba!
Dunque, dove siamo musicalmente? Da qualche parte tra Kamelot, Serenity, con qualche intreccio chitarristico che fa molto Maiden ma con una voce, quella di
Adrian Powell, che rimane dalle parti degli austriaci. I brani sono tutti costruiti sul classico cliché base power/tastiere di abbellimento/cori sul ritornello/solos qua e là. E, ribadisco, la lunghezza (e ripetitività) delle tracce di questo album è decisamente la sua pecca peggiore, visto che per il resto l'heavy/power melodico qui proposto è ben suonato, ben prodotto, ben concepito.
Apre le danze "
The Coming Tide", di cui potete ammirare il video qui sotto, e come vedete il pezzo è ben fatto, solido e melodico. Di lì in avanti, la formula verrà ripetuta per 12 volte, con piccole variazioni quali la lenta "
Calling you home", la bella e potentissima "
As Strangers Divide" (forse la migliore del lotto) e, come detto, la lunga e conclusiva "
Empire", che si concede il lusso di perdersi un pò negli arrangiamenti, lasciando alle tastiere il compito di condurre un brano piacevole e coinvolgente.
Insomma, la band c'è, la sostanza non è affatto male... se solo gli
Awake By Design riuscissero ad affinare e ad asciugare un pò in fase di arrangiamento, i prossimi dischi potrebbero regalarci delle piacevoli sorprese.
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