Dopo aver collaborato in un numerose progetti (
Serenity,
Warkings,
Rock Meets Classic), la bella e talentuosa
Melissa Bonny si mette in proprio con questi
Ad Infinitum, nuova band dedita al Symphonic Metal, finita (manco a dirlo) sotto l'ala protettrice della potente
Napalm Records.
L'apertura con i mid-tempo
Infected Monarchy ed il singolo apripista
Marching on Versailles fanno salire l'interesse mostrando discrete capacità compositive (seppur derivative) e le ottime qualità vocali di Melissa, dotata di un bellissimo timbro ed anche di un growl convincente che però non sempre sta bene con l'andamento delle canzoni, sembrando un po' fuori luogo, come nella successiva
Maleficent.
Si prosegue con
See you in Hell, dove non aumentano i ritmi, ma aumenta la componente orchestrale che aggiunge un po' di varietà e di magniloquenza all'offerta della band.
Le influenze
Kamelot si fanno troppo evidenti nella successiva
I Am the Storm, pezzo discreto, ma troppo derivativo.
La seconda parte del disco si mantiene gradevole, con la ballad Fire and Ice, gli up-tempo
Live Before You Die e
Demons, per chiudere con uno dei migliori pezzi del lotto
Tell Me Why, pezzo dolce, supportato da una buona chitarra, che finalemente mostra un minimo di orginalità.
Nulla da dire sulla qualità della produzione, di ottimo livello, così come molto curata è l'immagine della band, con i tre musicisti a supporto della cantante che si presentano mascherati da monatti. Ci troviamo di fronte però ad un debut album ancora troppo acerbo, con qualche buono spunto, ma ancora troppo derivativo.
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