Per la serie "un'opportunità non si nega a nessuno", la label tricolore Rockshots Records quest'anno offre agli ucraini Thy Despair la possibilità - a 14 anni dai primi passi mossi in quel di Kiev- di pubblicare il debut album "The Song Of Desolation".

La storia del sestetto est-europeo è piuttosto travagliata e proprio per questo -forse- l'attesa del primo disco è stata così lunga; i nostri nascono nel 2006 con il nome di Thoughts of the Desperate e lo mantengono sino al 2008 quando diventano ufficialmente i Thy Despair.
Con il monicker definitivo nel 2011 pubblicano un singolo e poi entrano in pausa sino al biennio 2014-2015 quando danno alle stampe nuovamente un singolo e.....ritornano nell'oblio.
Riprendono la propria carriera nel 2017 con una lineup nuova di zecca che vede il chitarrista e cantante Phil unico membro rimasto dal 2006: tre anni dopo ecco il primo fatidico full length.

Dopo tanta strada vediamo dunque come suona "The Song Of Desolation".
Non serve molto per capirlo, bastano le prime tre tracce "The Free One", "Sabbath" e "Fear And Despair" per avere ben chiare le coordinate lungo le quali i Thy Despair si muovono: metal sinfonico farcito di orchestrazioni, rifferama powereggiante e -toh!- alternanza tra la voce liricheggiante della cantante Elin e quella harsh di Phil.
Sì insomma, la formula usata, strausata, abusata dai vari Epica, Sirenia, Mayan eccetera eccetera.

Una volta scoperto il giochino ed assodato che il resto del disco non riserva purtroppo variazioni degne di nota ad eccezione, va detto, dell'epicheggiante mid-tempo di "Falling Star", l'ascolto si trascina stanco ed anonimo sino al termine.
Ed una volta esaurite anche le ultime note di "Falcon", per quanto mi riguarda la sorte di "The Song Of Desolation" è segnata: finirà nel dimenticatoio insieme alle centinaia di dischi-fotocopia suonati con perizia ma privi del benchè minimo guizzo in grado di far desiderare ulteriori ascolti.

Thy Despair - "Falling Star"