Gli
Hellgrimm sono un duo texano formato dal chitarrista
Jerry Connor e dalla batterista/cantante
Erica Missey. I più attenti conoscitori dell'underground rock forse li ricorderanno protagonisti in due altre formazioni: i progressive grunge Monkeysoop ed i punkster Green Jelly. I primi hanno anche ottenuto un buon successo, con una decina di album pubblicati, le collaborazioni con gente come Michael Angelo Batio, Snowy Shaw (King Diamond), Chris Poland (Megadeth), centinaia di concerti ed una nomination al Grammy 2005 come "best rock performance". Quindi parliamo di gente esperta ed ultra-navigata.
Inoltre,
Connor ha alle spalle un vissuto personale particolarmente difficile: da ragazzo fu coinvolto in un rovinoso incidente che lo ridusse in fin di vita e dove rischiò di vedersi amputata la mano sinistra. I medici riuscirono a salvarlo, ma gli dissero che c'erano ben poche speranze potesse riprendere a suonare la chitarra. Il tenace giovane di South Padre Island (Tx) spese anni in pratiche di riabilitazione, giungendo poi ad iscriversi all'Università Texas-Pan American (UTPA) per studiare teoria musicale e composizione. La sua attività musicale è quindi felicemente proseguita fino ad oggi.
Questo "
Elysium" è il secondo Ep degli americani, che fa seguito a quello omonimo pubblicato lo scorso anno. Le canzoni vere e proprie sono cinque, più un brevissimo intro dal retrogusto messicano ("
Macaria") ed un suggestivo outro elettronico-vocale ("
Voodoo queen"). Con "
Hellgrimm" possiamo comprendere quale è lo stile della formazione: rock secco, asciutto, asprigno, con riferimenti ai seventies ma anche una discreta dose di freschezza contemporanea. Il duo non si dilunga, punta all'essenziale. I brani si esauriscono quasi sempre nei canonici tre minuti, ma assolvono la propria funzione: grinta e groove, riff spigolosi ed assoli torbidi, atmosfera da locale per bikers e vocals pungenti. Ricetta semplice, concreta, con una spolverata di ombrosità sabbathiana. Ma non banale.
"
D.I.D." è una bella botta heavy rock alla maniera dei rocker confederati, mentre "
Wicked man" esplora soluzioni maggiormente stoner-psych, con una melodia vocale efficace prodotta da
Erica Missey. Altra iniezione di energia arriva dalla compatta e cedenzata "
Rorschach", dal taglio molto metallico ed aggressivo, invece "
When I'm alone" si rivela una traccia quasi doomy, sul genere Alunah/Blood Ceremony, con uno sviluppo sinuoso ed atmosfera avvolgente ed oscura. Dark-hard rock molto ben fatto e convincente.
La coppia texana ha del potenziale significativo, forse non ancora integralmente espresso. Valida sia a livello strumentale che compositivo, senza avventurarsi in soluzioni troppo complesse o ambiziose ci regalano una ventina di minuti di ruspante dirty-rock con quel tocco sudista che non guasta mai. Avanti così.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?