Dopo una decina d'anni dalla loro prima uscita discografica ("Horns Helmet Fighters"), i
Celtic Hills si ripresentano con il loro nuovo album, "
Blood Over Intents", stavolta con il supporto della
Elevate Records.
Sin dall'iniziale "
Forum Julii" è subito evidente come l'approccio dei
Celtic Hills sia diretto e senza tanti fronzoli, battagliero e direi ... spartano. Se non fosse che su "
Blood Over Intents" non si parla di Leonida e tantomeno della Battaglia delle Termopili, ma questo terzetto guarda alle proprie origini, infatti, proviene da Cividale del Friuli (UD) proprio da quelle zone che prima dell'arrivo dei Romani erano, appunto, chiamate
Colline Celtiche. Nelle prime battute di "
Blood Flows down", come poi in diversi passaggi di "
Time" o della sguaiata "
Beer for All", i
Celtic Hills varcano la soglia del Thrash Metal, a forza di ritmiche insistite ed il cantato che si fa ancora più isterico, per quanto restino sempre evidenti le influenze del Power Metal, direi più sul versante teutonico (i Running Wild fanno capolino qui e là) che su quello svedese. E talvolta si sentono echi di quel Punk che a suo tempo aveva catturato le attenzioni del cantante e chitarrista, ma soprattutto leader del gruppo, Jonathan Vanderbilt. Mentre la sua passione per la N.W.O.B.H.M. la ritroviamo su "
A Happy Abdicant King", dove si ha quasi la sensazione di trovarsi di fronte ad un Bruce Dickinson riflesso da uno specchio deformante. "
When the Snow Cover the Ground" è un altro brano con un tema lirico importante (il ritrovamento dei corpi di soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale nei ghiacciai che si sciolgono) ma musicalmente più difficile da inquadrare già a partire dalle tastiere e dagli effetti piazzati a inizio brano, mentre nella conclusiva e spedita "
Avari Horn" si riescono ad intravedere delle melodie alla Helloween andare a sbattere sul muro eretto dallo Speed&Thrash di formazioni come S.D.I. e Vectom.
"
Blood Over Intents" è sicuramente un lavoro fatto più con il cuore che con la testa, e questo lo rende spigoloso e magari un po' affrettato e pure, in qualche passaggio, ardimentoso se non addirittura azzardato.
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