Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:58 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. TODAY’S THE DAY (JOE RETTA ON VOCALS)
  2. UNBROKEN (TERRY ILOUS ON VOCALS)
  3. BLAMELESS BLUE (DANNY VAUGHN ON VOCALS)
  4. IMMORTAL (TONY HARNELL ON VOCALS)
  5. SAME OL’ FEARS (JOE RETTA ON VOCALS)
  6. I'VE BEEN WAITING (HARRY HESS ON VOCALS)
  7. MOVING ON (JOHN BISAHA ON VOCALS)
  8. FOREFATHER (ERIC MARTIN ON VOCALS)
  9. TOO GOOD TO BE TRUE (JOE RETTA ON VOCALS)
  10. CEREMONY (INSTRUMENTAL)
  11. ALL OVER NOW (JOE RETTA ON VOCALS)
  12. I'M ONLY HUMAN (TONY MILLS ON VOCALS)

Line up

  • Josh Ramos: guitars
  • Tony Morra: drums
  • Fabrizio Grossi: bass, orchestration
  • Michael T Ross : pianos, keyboards
  • Alex Alessandroni Jr: Hammond
  • Eric Ragno: keyboards

Voto medio utenti

Il primo vero solo-album della carriera di Josh Ramos (almeno secondo le note promozionali della Frontiers Music … evidentemente il nostro considera “Living in the light” del 2003 il frutto di un progetto collettivo …) è un corroborante tonico per chi ama l’hard-rock “classico” e conosce assai bene lo stile incisivo e sensibile del chitarrista americano, emerso nitidamente in trattati sonori griffati Hardline, The Storm e Two Fires.
Pur non rinunciando del tutto all’AOR sfarzoso che ha contraddistinto alcuni dei momenti più esaltanti della sua parabola artistica, la scelta di privilegiare suoni maggiormente grintosi e pulsanti potrebbe finire per deludere alcuni dei suoi fans (quelli che, per intenderci, lo considerano, a ragione, uno dei pochi musicisti in grado di poter essere accostati all’arte suprema di “sua maestà” Neil Schon …) e anche la decisione di affidare il microfono a una prestigiosa coalizione di provetti esponenti della fonazione modulata rischia di far “storcere il naso” a qualche rockofilo, dubbioso sulla coesione dell’opera e sul grado di coinvolgimento dei suddetti (ricordando inoltre che al lavoro contribuiscono pure Fabrizio Grossi, Michael T. Ross, Alex Alessandroni Jr. ed Eric Ragno).
E allora diciamo che personalmente le uniche piccole disomogeneità che ho rilevato riguardano la produzione e il livello del songwriting, non sempre assolutamente convincente e appassionante.
Si parte con la possente “Today’s the day”, una delizia Purple-iana ben gestita dall’ugola vibrante di Joe Retta (Heaven & Earth) e si continua sulla stessa falsariga con il groove ardente di “Unbroken”, a cui Terry Ilous imprime tutta la passionalità mutuata dalla sua esperienza nei Great White (e ne La Famiglia Superstar …). Le atmosfere suggestive e malinconiche di “Blameless blue” rappresentano probabilmente il momento più elevato del programma, anche grazie alla splendida prestazione di un sempre grandissimo Danny Vaughn (Tyketto), e piuttosto intrigante si rivela anche la successiva “Immortal”, una sorta di Led Zeppelin “adulti”, abilmente pilotata dalla flessuosa laringe di Tony Harnell.
Alcuni gradevoli “riempitivi” (“Same ol’ fears”, “Moving on” e la ruggente “Too good to be true”), per poi tornare alle segnalazioni di maggior rilievo, che si chiamano “I've been waiting”, liquida ballata dominata dalle ispirate vocals di Harry Hess, “Forefather” un gospel-rock impreziosito da una sentita interpretazione firmata da Eric “pretty-face” Martin e l’accattivante mix Van Hagar / Bad Company “All over now”, con Retta sugli scudi.
Alle “menzioni d’onore” si aggiungono infine un (solo) strumentale, "Ceremony”, dove Josh lavora con buongusto su atmosfere vagamente Ronnie Montrose-esche, e "I'm only human”, che attraverso l’accorato linguaggio del blues ci ricorda quanto ci manchi la voce di Tony Mills, qui già leggermente sfibrata dalla maledetta malattia che l’ha prematuramente sottratto all’affetto dei suoi tanti estimatori.
Forse non tutti i “numerosi lati” della ricca personalità espressiva di Ramos sono stati adeguatamente esplorati tra questi solchi, ma “My many sides” rappresenta comunque un buon disco, che ogni appassionato di musica rock non disdegnerà inserire nella sua preziosa collezione.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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