Quinto lavoro per il portoghese
Onirik e quinta casa discografica: questa volta è la nostra
I Voidhanger Records a rilasciare
"The Fire Cult Beyond Eternity" un album che, ad una attenta analisi, rappresenta la summa di tutto quello fino ad oggi realizzato dall'artista lusitano.
Gonius Rex, titolare del progetto, dimostra, al solito, un approccio personale al black metal e in questa nuova uscita da vita, come ho appena ricordato, ad una sorta di colata metallica che racchiude un po' tutte le peculiarità del suo suono: atmosfere sinistre, tempi non troppo veloci che lasciano spazio ad improvvise, violente, accelerazioni, riffing di chitarra contorto e quasi atonale ma ricco di spunti anche molto distanti dal black metal, basso sempre molto presente e dal "classico" alone notturno, voce sofferente e attenzione al dettaglio... insomma, chi conosce
Onirik avrà capito bene di cosa parlo.
Chi, invece, si avvicinasse al gruppo per la prima volta, si troverà di fronte un suono di non semplice classificazione, ma affascinante nelle sue linee tortuose (spesso imprevedibili) e nelle sue atmosfere in bilico tra epicità e sentori di zolfo come se si fosse al cospetto di una narrazione intrisa di mistero e di "spinte" evocative, il tutto concepito con padronanza della materia e poco rispetto per le regole non scritte del metallo nero.
"The Fire Cult Beyond Eternity" non è, dunque, ripeto, un ascolto semplice, ma i suoi brani, intricati e mai banali, se ascoltati con il giusto approccio mentale, sapranno regalarvi soddisfazioni tutt'altro che scontate e, certamente, una cinquantina di minuti di pura devozione alla nera fiamma.
Massimo rispetto per questo artista.
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