Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:32 min.
Etichetta:Indipendente

Tracklist

  1. FOR A WHILE
  2. FINAL SERENITY
  3. A TIME TO PASS AWAY
  4. LET ME DIE AT LAST

Line up

  • Philippe Ménard: drums
  • Sylvain Mallet: guitars, bass (tracks 1, 3)
  • Frank Poulet: guitars
  • Samuel Leclercq: vocals
  • Pierre-Yves Sabirou: bass on tracks 2 and 4

Voto medio utenti

I francesi Collapsus sono una band decisamente in credito con la sorte.
Nati a metà degli anni 90 per volere di Frank (Poulet, chitarrista) e Philippe (Ménard, batterista) due amici delle superiori malati di musica estrema, dopo aver completato la lineup con Samuel Leclercque alla voce, Sylvain Mallet alla chitarra e Olivier al basso registrano due demo ("Collapsus" e "Deathtiny") nei quali mostrano tutto il grande potenziale del gruppo, suonano su diversi palchi iniziando a farsi un nome e proprio mentre lavorano su materiale inedito alcuni problemi di formazione (Sam ed Olivier abbandonano la nave) interrompono bruscamente quella che sembrava una carriera pronta a decollare.
I membri rimasti però non gettano la spugna e dopo aver riabbracciato Sam nel corso di alcuni concerti, spinti da un nuovo vigore si buttano sul primo EP della loro vita, "Shockwaves of Decline" pubblicato nel 2020 grazie a Frèdèric Gervais dello Studio Henosis.

"Shockwave of Decline" è la somma di tutte le esperienze della band, un viaggio intenso dalle molteplici atmosfere e dalle tonalità oscure, un'ode al destino (a volte avverso, i Collapsus lo sanno bene!) ed alla sua imponderabilità.
I 4 brani, ciascuno di durata decisamente importante, incorporano la violenza, l'impatto, la brutalità, le strutture complesse e contorte di Emperor, Dissection e Death (band ispiratori dei nostri per loro stessa ammissione) declinandole con riff e melodie che strizzano l'occhio al death più tecnico di band quali i conterranei Carcariass o gli statunitensi Allegaeon.
Le continue variazioni di velocità, le sfumature ora selvagge ora più melodiche ("A Time To Pass Away"), il complicato ed a volte dissonante lavoro delle chitarre ("For A While", "Let Me Die At Last") testimoniano la maniacale cura, il meticoloso lavoro e la ferrea determinazione con cui ogni musicista ha donato tutto sè stesso per la buona riuscita del lavoro.

Lavoro che mi sento di consigliare senza remore: la sua intensità può disturbare ma è una vera catarsi per l'anima.
Per i Collapsus è il momento di pareggiare i conti e raccogliere quanto lasciato per strada: il cammino è tracciato.

Collapsus - "A Time To Pass Away"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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