Ci troviamo di fronte ad una band sconosciuta da molti, ma una gemma di morte e distruzione da scoprire assolutamente nel vasto oceano dell’underground più oscuro e gelido.
Gli
End provengono da Como, nato come un solo project nel lontano 2004 da
Paul, il quale compose alcune canzoni, ma a causa di un altro suo lavoro con la band Evilspell quest’ultimo progetto rimase inattivo per svariati anni. Ma durante il 2012
Paul decise di riprendere in mano il programma e reclutare tre membri per dare finalmente inizio a questo nuovo lavoro. Così l’anno successivo venne pubblicato il loro primo e breve demo. Dopo una lunga attesa di ben sei anni, vediamo alla luce il loro primo full-length nel 2019.
Le sonorità ci portanto ai gloriosi fasti degli anni novanta, con un Black Metal, crudo, primario, dove l’essenzialità giace alla base, utile per costruire le fondamenta di questo lavoro, per poi elevarsi grazie a melodie, arrangiamenti e accordi ad un livello superiore. Nonostante i suoni classici, possiamo assaporare un gusto di freschezza in ogni singolo brano, trovando una melodia e durezza differente e ricercata, mai banale. Il nostro quartetto riesce a produrre riff glaciali, tremolo picking e un’ottima atmosfera rendendo il tutto affascinante dall’inizio alla fine. Ogni singolo brano è ben fatto, non c’è mai un calo di tensione quindi è impossibile skippare una canzone. Il disco si conclude con tastiere d’atmosfera.
Le canzoni si attestano tutte su una ritmica veloce con alcuni cambi di tempo più rallentati, innestando così atmosfere e ambient, accompagnate sempre da riff stratosferici. Nel secondo brano "
Descending" possiamo trovare il nucleo di questo cd. Composto da: velocità, rallentamenti, tremolo, insomma una bomba. Una loro fonte di ispirazione sicuramente sono stati i primi lavori dei Darkthrone, si può respirare proprio quell’aria malsana e malefica, non a caso il mitico
Paul all’interno del libretto indossa proprio la maglietta di "Transilvanian Hunger".
Disco consigliatissimo per gli amanti di questo genere da aggiungere alla collezione. Orgoglio italiano.
A cura di Simone Pezzini
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