E che gli vuoi dire.
Gli
Zakk Sabbath, al secolo
Zakk Wylde,
Blasko,
Joey Castillo, suonano più Sabbath dei Sabbath. Qui siamo oltre il concetto di cover band, siamo dalle parti dell'idolatria. E i nostri ne hanno ben donde, essendo tutti e tre transitati dalle parti di Ozzy e soci ben più di una volta, nei rispettivi passati.
Dunque, questo "
Vertigo", esattamente cos'è? Beh, è la registrazione in studio del primo omonimo "
Black Sabbath", nella
versione americana, riproposto dai tre musicisti succitati, insieme in questa band dal 2014. Sonorità totalmente uguali, voce uguale (ma uguale, eh!), stesse paste sonore, qualche piccola libertà interpretativa ma davvero pochissima cosa, per un album che è prima di ogni cosa un atto d'amore, e poi un disco da vendere. A proposito, per restare fedeli al progetto (tutto nasce dalla ristampa ad opera della Vertigo, per il cinquantennale dell'album originale), questo album non vedrà la luce digitalmente, ma solo fisicamente.
Ovviamente, niente voto per questo "
Vertigo"; a chi dovrei dare il voto, all'album originale (praticamente l'inventore dell'heavy metal) o a Zakk e soci che suonano cover dei Sabbath? Loro sono bravi, il disco è un monolite immortale, l'operazione commerciale è bieca, fate voi...
Tirando le somme: collezionisti dei Sabbath o di Zakk, SI; cercatori di musica nuova NO; inguaribili romantici, SI; gente che vive nel terzo millennio ed ha smesso di campare di ricordi, NO.
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