Speriamo che con la Listenable records, anch'essa purtroppo dedita in esperimenti antipirateria nei loro promo, dopo tre differenti label con le quali hanno prodotto un album ciascuna, la band abbia finalmente trovato un appiglio stabile con il quale riiniziare una nuova produzione discografica che li possa far riemergere da un periodo di alti e bassi che non sempre hanno convinto a pieno i fans.
Gli Incantation sono senz'altro una band fondamentale nel panorama Death Metal, una band che ha dato molto per l'evoluzione del genere stesso, alternando passaggi brutal a sonorità doom; "Primordial Domination", ottava fatica della band capitanata dal fondatore John McEntee, è tutto quello che gli Incantation sono stati fino ad oggi, un mix di rabbia, ma anche di riflessioni, dovute ad una lirica sempre molto blasfema, sulla quale la band ha basato una delle sue maggiori caratteristiche fino ad oggi.
Peccato per la pessima produzione, a mio avviso monotona anche se tendenzilmente adatta allo stile degli Incantation, ma che più curata avrebbe sicuramente potuto dare all'album una spintarella in più visto che tutte le nove tracce presentano un songwriting molto ricco, come la intro iniziale, che ricorda molto i Candlemass, parte con chitarre che fecero la fortuna della band svedese per poi sfociare in un riff puramente Death style, le canzoni si susseguono tutte alternando ritmiche diverse, per prendere a volte pause riflessive suonate unicamente dalla ottima batteria di Kyle Severn e poi ripartire in atmosfere brutal gravose dove gli Incantation possono davvero essere tra i maestri assoluti, accompagnati come sempre da una delle voci più gutturali e imponenti mai sentite finora.
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