I
Mos Generator non sono persone a cui gli piace stare con la mani in mano.
Potrebbero stare placidamente a riposo dato che si sono guadagnati sul campo i galloni di colonne dello stoner/ doom metal, ma invece no.
Il trio guidato da
Tony Reed non ce la fa e dopo l’album del 2018 “
Shadowland” eccoli con uno split album con i nostrani
Di’Aul sotto le ali della genovese
Argonauta.
I nostri aprono con il brano sabbathiano “
I spoke to death”, il riffone è inconfondibile, grasso, potente e ricco di vibrazioni.
Brano ritmato con la voce del leader che è bella potente e la sezione ritmica risponde bene con colpi decisi e rullate, il solo è iommiano al 100%.
“
The paranoid” non c’entra un fico secco con la quasi omonima della band di Birmingham, tutt’altro.
Brano doom, pesantissimo, con riff grassi e voce riverberata; l’andamento è lento, elefantiaco, le vocals si librano alte ed evocative nel chorus.
Il tutto si permea di un sapore settantiano con la chitarra che spadroneggia con il wha wha e un gusto spaziale.
Il terzo e conclusivo brano è la cover floydiana del brano “
Fearless” tratto dal disco del 1971 “
Meddle”( un consiglio, recuperatelo, perché anche se considerato un album minore, non lo è veramente).
Il brano è ipervitaminizzato, la struttura originale è riconoscibile ma i nostri gli danno un piglio più heavy con effetti psych sul finale.
Buon antipasto per questo split, gli americani sono una sicurezza per quanto riguarda lo stoner/doom, da avere.
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