Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:37 min.
Etichetta:XenoKorp

Tracklist

  1. AUTOPSY
  2. LET THERE BE ROT
  3. DURA MATER
  4. NECROTIC MUTILATION
  5. CHARNEL HOUSE
  6. A ROT'S CARESS
  7. GLORIFY ME
  8. LIVOR MORTIS
  9. LIFEBLOOD EJECTED
  10. VISCERA
  11. PALOR MORTIS
  12. SKILLED RITUAL
  13. BARBER BUTCHER
  14. Y SHAPED
  15. VESALIUS
  16. HEAVEN'S DOOR
  17. VASECTOMY
  18. LIVOR MORTIS
  19. PURULENT COLD
  20. LET THERE BE ROT
  21. FROM PLASMA TO EMBALMING
  22. REPULSIVE CORPSE
  23. NECROTIC MUTILATION
  24. GURGLING PREY
  25. ROTTED FLESH
  26. ORGANIC EXCAVATION
  27. SUFFERING

Line up

  • Laye Louhenapessy: drums
  • Frédéric Houriez: bass
  • Franck Peiffer: vocals
  • Philippe Reinhalter: guitars

Voto medio utenti

Testi a sfondo medicale, una copertina a tema e una dose di death metal diretto e rutilante: il debito che i Putrid Offal hanno nei confronti dei maestri Carcass è evidente, ma i ragazzi non fanno nulla per nasconderlo e paiono non curarsi affatto dell'originalità. D'altro canto risulta difficile per chiunque riuscire a portare una ventata di aria fresca in un genere ben codificato e poco incline alla sperimentazione come il gore-grind, filone a cui la band francese può essere ricondotta, in cui i fan stessi si aspettano cose ben precise: in questo senso i Putrid Offal svolgono il loro compito con grande dedizione ed impegno, e in mezzora di durata di "Sicknesses Obsessions" ci sparano in faccia chitarre declama liriche degne di un compendio di anatomia. I pezzi in generale sono brevi e ficcanti, non si perdono in inutili orpelli ed anche il comparto solista in questo senso è ridotto all'osso (e qui il gioco di parole è non voluto ma calza a pennello) e non stempera quasi mai la mattanza messa in atto dai Putrid Offal, che musicalmente mostrano di apprezzare moltissimo gente come i General Surgery o gli Haemorrhage. Come già detto, i brani presentano tutti i clichè del caso, con tutti i pro ed i contro che questo comporta, e di fatto l'ascolto di "Sicknesses Obsessions" si rivela piacevole ma al tempo stesso effimero, proprio per la sua volontà di voler aderire in maniera diligente ai canoni del genere: nonostante brani come "Dura Mater", "A Rot's Caress" o "Livor Mortis" spicchino leggermente in tracklist per qualche riff più ficcante rispetto alla media o qualche passaggio più ispirato, difficilmente si avrà la tentazione di premere nuovamente play sul nostro lettore cd per riascoltare "Sicknesses Obsessions" e semmai si sarà tentati di andare a ripassare la lezione dei padri del genere.
Come si suol dire, "for fanatics only": questa uscita è indicata solamente per chi non ne ha mai abbastanza di frattaglie e death metal e che si esalta a sentire il suono di una chitarra zanzarosa con HM-2 a stecca. Per tutti gli altri, c'è chi ha fatto la stessa cosa ma la ha fatta meglio.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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