In principio furono i Solitary Sabred ad attirare le attenzioni degli amanti del metal verso la (fino ad allora) anonima isola di Cipro, con il loro heavy metal verace ed energico. Sempre dalla stessa terra, in questo nefasto 2020, ecco che fanno il loro esordio assoluto (nonostante la band esista dal 2012) questi
Harmonize.. e, diciamoci la verità senza peli sulla lingua: chi se li aspettava cosi dannatamente cazzuti questi sconosciuti ragazzini ciprioti?
Eppure, le ottime intenzioni dei nostri appaiono chiare sin dall’artwork, in cui è raffigurata una sorta di versione futuristica del guerriero “manowariano” (anche se, a dire il vero, tra tutte le influenze dei classici che possiamo trovare qui, quelle della band di DeMaio, sono quasi del tutto assenti) e dal titolo (
Warrior In The Night) di questo debut. Già da questi due elementi si possono facilmente intuire le volontà bellicose della formazione di Nicosia la cui proposta musicale si assesta su un roccioso heavy metal, con sfumature power (nell’accezione americana del termine), non privo di una certa epicità. Detto questo tuttavia, probabilmente nemmeno il più ottimista dei critici poteva ipotizzare una riuscita di tale portata a livello qualitativo, da un disco d’esordio, caratterizzato da un sound che, sebbene inevitabilmente influenzato da numerose bands del passato, che spaziano della New Wave Of British Heavy Metal, all’US power, al thrash, riesce incredibilmente a risultare del tutto originale.
In
Warrior In The Night si trovano infatti diversi elementi degni nota che vanno a definire un lavoro veramente ben fatto e molto coinvolgente: anzitutto le atmosfere, particolarmente intense (probabilmente il vero punto di forza del disco), sono intrise di rabbia e malinconia, in particolar modo nelle tracce più energiche, come nell'iniziale (intro a parte)
Never Back Down, autentico pugno nello stomaco, in grado di destare anche l’ascoltatore più distratto, mentre diventano più introspettive ed oscure in pezzi come la title-track, caratterizzata da una spruzzata di doom, sia nei riffs iniziali, sia nelle aperture melodiche, le quali tuttavia rimangono sempre abbastanza cupe nel refrain, o nella solidissima
The Atonishing End. Si trovano poi composizioni dal sound decisamente sulfureo e misterioso, ma al tempo stesso dotate di un’aura maestosa, è questo il caso della ballad
Angel, che in realtà non è una vera e propria ballata, perchè sul finale accelera improvvisamente e ricorda vagamente (scusate il gioco di parole) gli Angel Witch, oppure dell’incisiva
Tonight o ancora della stupenda
Crawling Among Shadows, la traccia più lunga e più elaborata dell’intero album coi suoi 9:25 minuti, in cui l’epicità raggiunge il suo apice e dove tutto funziona a meraviglia, dalle linee vocali a tratti acide, ai riffs chitarristici maligni, alla sezione ritmica tirata e in continua evoluzione, fino agli irresistibili assoli finali in crescendo, insomma questa è l’autentica consacrazione dell’intero disco!
Unico neo di
Warriors In The Night, ma in fondo è una goccia in un oceano, è la presenza di una traccia praticamente anonima, come la conclusiva (se si esclude la versione acustica di Angel)
Beyond Darkness, un outro in cui, sia il cantato che le parti strumentali, sono interamente assenti, difatti per ben 6 minuti si sente solamente una voce femminile che blatera qualcosa di inconcepibile, su una base di tastiera in synth.
Insomma, gli
Harmonize hanno rotto il ghiaccio alla grande! La prova dell'esordio per i ciprioti è stata superata brillantemente e, a mio avviso, la nota più lieta di questo debutto, è da ricercare nella fortissima personalità della band che, come detto, nonostante le influenze dei grandi del passato, che appunto spaziano dai già citati Angel Witch, ai Cirith Ungol, agli Omen (solo per citarne alcuni), è in grado di creare un proprio stile ben definito ed assolutamente originale, rimanendovi fedele dall’inizio alla fine del disco...speriamo solamente che in futuro sapranno ripetersi, per la gioia di tutti noi!