Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:43 min.
Etichetta:Rockershop Records

Tracklist

  1. SOUL IS THE SUN
  2. BLOOD MOON
  3. ROLLIN HILLS, FERTILE VALLEY
  4. LUCIFER AND THE STRANGE
  5. AN OUTLAW AND HIS MASK
  6. THE SILENCE
  7. UNWRITTEN TUNE
  8. SHE'S ON TO YOU
  9. HIGHER IN THE BLUE
  10. WIND BLOWS
  11. HOPE

Line up

  • Adrian John Szozda: vocals, acoustic guitar
  • Patrick Lewandowski: guitar
  • Pete Mann: bass
  • Keith Roach: drums

Voto medio utenti

I Blue Hook sono di stanza a Toledo. Ma non quella spagnola, bensì una omonima cittadina dell'Ohio. Una formazione che definirei southern-country-rockblues, perchè tali influenze vanno a comporre in diversa misura il particolare sound del quartetto. Uno stile morbido, notturno, caldo e malinconico, pieno di riferimenti al blues più profondo e tradizionale, al romanticismo del country americano, alla tradizione cantautorale ed intimista, al circuito dei piccoli locali del Midwest statunitense. Una musica che non ha nulla di moderno, di fracassone, di muscolare o di tecnologico e sembra provenire da un nebbioso passato che odora di paludi, alcool e di groove quasi minimalista. Questa l'atmosfera, certamente avvolgente e piena di fascino ultra-vintage, che si respira in questo "The night wild", terzo episodio della discografia degli americani.
Un tocco di George Thorogood, un richiamo ai Gov't Mule, una pennellata di Widespread Panic, ma soprattutto il potente aggancio con i leggendari tempi di Muddy Waters, Buddy Guy, B.B. King e le altre stelle del blues elettrico originario. E' quanto emerge dagli undici brani, tutti costruiti in punta di plettro con toni pastello ed ombreggiature retro-rock.
Brani come "Soul is the sun", "Blood moon" o "The silence" sembrano provenire dai lontani anni 70, con elementi che evocano i Doors ed una sfumatura di blues-ballad alla ZZTop/Cactus. La recente acquisizione della solista di Patrick Lewandowski garantisce quella spinta rock-blues d'annata che irrobustisce le melodie rilassate ed oniriche della band, con indirizzi ancora più country-roots in "Rollin' hills, fertile valley" canzone che fa pensare ad una serata passata intorno al fuoco sotto un cielo incantevolmente stellato.
L'atmosfera si mantiene elegante e raffinata per tutto l'album, senza mai accellerare o incrementare l'impatto perchè questa è una band completamente devota a questo tipo di sound, prendere o lasciare. Le tracce sono ben costruite, il ritmo pigro finisce per trascinare l'ascoltatore abituato al genere e la voce di Adrian John Szozda è pienamente adatta allo scopo. Certo, devono piacervi gli slow romantici e nostalgici come "An outlaw and his mask", che mi ha ricordato la Marshall Tucker Band di "Searchin' for a rainbow", oppure l'impalpabile eco rockabilly della sessantiana e ballabile "She's on to you". Tematiche sonore estremamente lontane da quelle contemporanee, ma che vale sempre la pena rispolverare in tempi di revivalismo compulsivo.
Disco per cultori di blues ultra-vintage, quindi per una ristretta cerchia di adepti, ma indubbiamente ben fatto, ben suonato e dotato di un mood che vanta un proprio fascino intrigante.

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