Quali sono i presupposti per apprezzare “
Storm in paradise” dei
Tanna? Innanzi tutto vi devono piacere le voci un po’ ”particolari”, dal timbro non potentissimo e vagamente “afono”, in grado, però di essere piuttosto comunicative e affascinanti.
Una volta superato lo “scoglio” rappresentato dall’ugola di
Tapani "Tanna" Tikkanen (un esperto cantante famosissimo nella natia Finlandia, che qualcuno ricorderà nei Prayer), metabolizzando il suo approccio vocale (una specie di miscuglio tra
Ronnie Atkins e
Phil Lynott, entrambi alle prese con i postumi di una laringite!), la seconda
conditio sine qua non per gradire quest’opera targata
AOR Heaven è di essere avvezzi ai suoni “classici” dell’
hard melodico, declinato in molte delle sue sfumature essenziali, tra momenti ficcanti e immediati e situazioni più meditate, senza dimenticare di ricorrere a qualche incursione nel
synth-rock ottantiano.
Insomma, con plausibili riferimenti che rispondono al nome di Bon Jovi, Europe, Treat, UFO e Thin Lizzy, l’albo farà trascorrere a chi è “predisposto” un’oretta di piacevole svago, che avrebbe potuto essere anche più intenso con un incremento nella brillantezza della resa sonora.
La presenza di un avvolgente
sax (suonato da
Jimi Ahlroos) e di adescanti
vocals femminili (garantite da
Inga Söder) arricchisce un programma privo di vere controindicazioni e che, per quanto mi riguarda, ha nella sua vibrante
title-track, nella crepuscolare “
Run like hell tonight”, nell’enfasi arcadica e piratesca di “
Hispaniola (Treasure island)” e poi ancora in "
This town ain´t big enough”, “
On the backstreets” e “
Nights on the road” (una sentita dedica al prematuramente scomparso
Markku "Make" Kiminki,
roadie e tecnico delle luci della
band) i frangenti maggiormente efficaci.
Segnalando, infine, “
Mysterious fire” e i barlumi B
illy Idol-eschi di "
Lonely day” agli estimatori del
sound “sintetico”, accogliamo con benevolenza e simpatia questo lavoro dei
Tanna, consapevoli che difficilmente li condurrà al successo internazionale e allo stesso tempo convinti che non meritino l’oblio riservato ai numerosi anonimi frequentatori del genere.
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