Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:36 min.
Etichetta:Everlasting Spew Records

Tracklist

  1. DESCENDING PILLARS
  2. UPHEAVAL
  3. LIMINAL FORMS
  4. DELUSIONS OF FLESH
  5. INVERSION
  6. THE WEIGHT OF A THOUSAND SUNS
  7. MONOLITH (DESCENDING PILLARS, PT. II)

Line up

  • CC: bass
  • WB: drums
  • KS: guitars
  • JH: guitars, vocals, synths

Voto medio utenti

Dopo un promettente EP ed uno split con i compagni di etichetta Atavisma, i Void Rot finalmente tagliano il traguardo del primo full length con questo "Descending Pillars" edito da Everlasting Spew: il disco porta avanti il discorso musicale che la band aveva lasciato intravedere con le precedenti uscite che, seppure limitate da un minutaggio esiguo, lasciavano intravedere il potenziale che il gruppo covava in seno e che in questa sede può esprimersi con un maggiori minuti a disposizione. Fortunatamente questo album non fa che confermare le buone vibrazioni che avevamo percepito durante l'ascolto delle uscite precedenti, grazie ad una proposta musicale convincente che propone un doom/death metal oscuro e pesante, spesso cadenzato che senza riscrivere le regole del gioco riesce comunque a proporre brani di indubbia qualità. Kent Sklarow e John Hancock alle chitarre sono autori di una prova maiuscola il cui frutto si concretizza in riff sulfurei e catacombali su cui il gruppo riesce anche a creare delle armonizzazioni che durante l'ascolto di "Descending Pillars" mi hanno ricordaro formazioni come gli Spectral Voice ed in cui alcuni arpeggi sinistri e dissonanti hanno il compito di rendere meno monolitiche le canzoni, tutte di una durata media intorno ai 5/6 minuti, pur mantenendo l'aura sinistra e malevola che caratterizza i brani. I Void Rot sono bravissimi a mantenere costante la qualità dei brani nonostante questi non presentino grosse variazioni sul tema e senza trascinarli oltre il necessario, rendendo così piacevolissimo l'ascolto del disco nel corso dei suoi 38 minuti di durata complessiva durante i quali spiccano su tutte canzoni come "Liminal Forms", "Upheaval" e "Delusions Of Flesh", certamente aiutate da una produzione azzeccatissima e perfetta nell'esaltare i toni oscuri che caratterizzano la musica del gruppo.
A posteriori possiamo dunque dire che la Everlasting Spew avesse visto lungo quando a suo tempo ha deciso di prendere sotto la sua ala protettiva i Void Rot, che oggi possiamo a tutti gli effetti definire una solida realtà che con tutta probabilità farà felici gli amanti del doom/death più oscuro e cadenzato. Attendiamo con ansia di vedere se la band saprà ripetersi, e perchè no, migliorarsi con le prossime uscite, per intanto godiamoci questo "Descending Pillars" senza troppe seghe mentali.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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