Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2006
Durata:41 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. THE DESTINY
  2. DAMNED SOUL
  3. THROUGH YOUR EYES
  4. THE REAL HUMAN FEELING
  5. MY OLD ILLUSION
  6. JUST A NIGHTMARE
  7. HERETICAL DESIRE
  8. SOMEONE LOST INSIDE
  9. THE STORM
  10. A COIN FOR ACHERONTE
  11. FORSAKEN PAST
  12. SILENCE’S SCREAM

Line up

  • Silvestro Giordano: vocals
  • Gianluca Rungetti: guitars
  • Giuseppe Rungetti: guitars
  • David Iovino: buitar
  • Genny Eneghes: drums

Voto medio utenti

"Obsidian" è un concept-album che racconta dell’uomo in un futuro post-apocalittico, in circa quaranta minuti di heavy-metal leggermente estremizzato da ritmiche veloci e cantati death. Il cd ha una forma apprezzabile, si presenta infatti con un artwork curato e una traccia multimediale interattiva contenente testi, fotografie, e videoclip; ma anche nella sostanza si dimostra ricco di contenuti interessanti, con musiche molto varie, abbastanza originali, ben arrangiate, e certamente frutto di notevole lavoro e impegno.
Il sound degli Steel Cage è di base veloce ed estremo grazie ad un drumming schizofrenico ma precisissimo; il riffing chitarristico è invece di stampo decisamente heavy metal, con melodie e armonizzazioni “maideniane” che viaggiano di pari passo con il bassista David Iovino nelle parti più melodiche. Gli assoli dei fratelli Gianluca e Giuseppe Rungetti sono molto belli e ben eseguiti, e anche gli inserti più sperimentali sono particolarmente avvincenti, come i puliti sostenuti all’interno di “Damned Soul” o nella strofa di “The real human feeling”, e il suono con delay nell’intro di “Forsaken Past”, a mio parere miglior capitolo di “Obsidian”. Alla voce c’è un Silvestro Giordano in preda al furore, cantante molto interpretativo e coinvolgente, autore di scream / growl molto crudi, e qualche cantato pulito mai fastidioso, ma neanche particolarmente incisivo.
La produzione, caratteristica importante per valorizzare al massimo un full-length, è a mio modesto parere appena sufficiente; i suoni di batteria risultano poco graffianti, e il mix delle chitarre è un po’ troppo “ottantiano”; il risultato è un death metal dal sound molto “vintage”, frutto di una probabile scelta dichiarata della band, ma che personalmente non approvo.
Gli Steel Cage sono un gruppo con le carte in regola, molto intraprendente e creativo, e "Obsidian" ne è la prova; non posso quindi che attendere con trepidazione il prossimo lavoro.
Recensione a cura di Matteo 'Kobal' Figus

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