Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:12 min.

Tracklist

  1. MOUTHFUL OF UNTREATED SEWAGE
  2. CORRUPTED AND PUTRID
  3. JEFFREY DAHMER
  4. SEPTICIOUS SEPTIC

Line up

  • Malik: Bass & Backing Vocals
  • Tobias: Guitar & Backing Vocals
  • Ugur: Drums & Vocals

Voto medio utenti

Con questo primo EP "Septic Decandence" i Septage mettono il muso fuori dal sottobosco del metal danese più marcio e senza compromessi, che già negli ultimi anni ci ha dato parecchie soddisfazioni regalandoci formazioni come gli Undergang, gli Hyperdontia, i Taphos ed i Phrenelith. Il loro intento è quindi quello di far comparire il loro nome tra le formazioni più importanti che la scena del loro Paese è stata in grado di partorire, e già dall'artwork di carcassiana memoria è facile prefigurarsi ciò che questa uscita ci andrà ad offire: le quattro canzoni infatti che vanno a comporre la tracklist di questo EP sono un buon compendio di gore grind vecchia scuola, figlio indiscusso dei Carcass della prima ora ed influenzata dal filotto di band che ancora oggi hanno eletto "Symphonies Of Sickness" a loro personalissimo Vangelo. Non mancano quindi i momenti più efferati e feroci in cui i Septage sottolineano la loro anima più grindcore fatta di riff velocissimi e grezzi e di blast beat, a cui fanno da contraltare rallentamenti più ragionati che spezzano sapientemente l'assalto sonoro perpetrato ai danni del nostro apparato uditivo ed in cui la band riesce anche a mostrare anche un certo senso "melodico" (esemplare il break centrale di "Septicious Septic") dal sentore marcescente e malsano. Molto interessante ed azzeccata si rivela anche la scelta di sfruttare i tre registri vocali dei tre membri che fanno la staffetta dietro al microfono e che si distinguono per il loro timbro gutturale in stile "lavandino otturato", un growl meno animalesco ma non per questo meno esaltante ed infine uno scream più acuto e ficcante. La produzione poi si adatta perfettamente al mood dei brani, grazie ad un suono grezzo e sporco che però non penalizza la fruibilità delle tracce.
Quattro brani, peraltro votati ad una certa urgenza espressiva e quindi abbastanza brevi, non sono poi molti per avere un quadro completo di una band. Per quanto il genere sia standardizzato e sia difficile proporre qualcosa di diverso dalla miriade di formazioni che già si cimentano nel gore-grind, i Septage riescono comunque a stuzzicare gli appettiti di chi ama queste sonorità. Vedremo come si comporteranno alla prova della maturità con il loro primo full length.

C'è del marcio in Danimarca.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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