Memories of Old...ammazza che nome brutto, e chi so'?
Ah, un gruppo power...mah, ok proviamo anche se in questo genere ormai esce un disco bello ogni 10.
Incidono per
Limb? Uhm...beh certo non è la Limb dei
Rhapsody, dei solisti di
Turilli, degli
Angra e dei
Galloglass (wow, chi se li ricorda?), ma insomma un bel po' di dischi validi nel corso di 20 anni li hanno pubblicati.
Vediamo la lineup...
Billy Jeffs,
Anthony Thompson,
Erick Tekilla ...
FERMI TUTTI.
FERMI TUTTIIIIIIIIIIIIIIIIIII!
Tommy Johansson: vocals
Più o meno è andata così.
Inutile negarlo, in questo caso la presenza di un tal personaggio alla voce ha completamente stravolto ed innalzato a mille il mio interesse per "
The Zeramin Game", debutto degli inglesi Memories of Old che si avvalgono della straordinaria ugola dei
Majestica/
ReinXeed per lanciare in orbita il loro power metal sinfonico, fatto di castelli, mondi fantastici, incantesimi e chi più ne ha più ne metta, roba che a me non è mai interessata manco ai tempi di "
Legendary Tales" dato che non sono mai stato un fan della letteratura fantasy ma unicamente interessato alla musica.
E che musica, ragazzi.
Al di la' della prestazione al solito straordinaria di guanciotte d'oro è proprio la musica del quintetto a funzionare, anche perchè avoglia a cantare divinamente canzoni ridicole... ma senza dubbio vengono innalzate ulteriormente le caratteristiche della band fondata dal batterista Billy Jeffs che effettivamente svolge un ottimo lavoro sotto ogni aspetto.
Per farvela breve siamo di fronte ad un qualcosa di molto simile ai migliori album dei ReinXeed, tipo "
Majestic" o "
1912", un symphonic power metal con venature progressive ed AOR certo elaborato e ricco di tastiere e trombettame vario ma sempre dannatamente coinvolgente e METAL, ovvero senza perdere mai il focus dell'ambito in cui ci si muove, che è quello dell'HEAVY METAL e non quello delle colonne sonore da film, cosa che ahimè qualcuno pare aver perso d'occhio negli ultimi anni...
A parte la doppia intro, prima con narrazione a-la-
Christopher Lee e poi con una pomposissima marcetta che è l'unico brano che poteva essere evitabile (ma che rimane comunque valido nell'insieme del disco), è tutto un susseguirsi di emozioni con la velocissima e terremotante "
The Land of Xia", classico apripista con doppiacassa a manetta e cori entusiasmanti, la drammatica ed intensa "
Zera’s Shadow", davvero meravigliosa nell'uso di cori ed armonizzazioni, e la teatrale e prog "
Fowlen’s Revenge", in cui Tommy esprime al massimo il proprio talento, tutti brani mediamente molto lunghi, oltre i sette minuti di durata, fino a giungere alla suite della title track con oltre 14 minuti di durata che sul finale va a riprendere il tema di "The Land of Xia" in un crescendo epico che mette i brividi, per più di un'ora e dieci di durata che tuttavia non stancano mai e soprattutto non impediscono all'ascoltatore invasato di premere di nuovo il tasto play sul lettore (sì, perchè sono un matusa ed ascolto ancora su supporto cd nello stereo).
Esordio col botto dunque quello dei Memories of Old che come "Above the Sky" dei Majestica l'anno scorso si candida tranquillamente a miglior disco power metal del 2020: raccomandatissimo a tutti gli amanti del genere e dei gruppi succitati!