Secondo album su
AFM Records per i norvegesi
Communic, scaricati dalla Nuclear Blast ma successivamente risorti grazie alla label di Hesse e sopratutto grazie al loro buonissimo album del 2017 "
Where Echoes Gather", di cui ci occupammo
con una videorecensione tre anni fa.
Nel giro di tre anni i Communic sulla loro pagina facebook hanno guadagnato la miseria di 1000 followers, confermando purtroppo il fatto che le band che suonano Musica con la M maiuscola, con un approccio adulto e ragionato e con testi elaborati ed impegnati spesso non riescono ad attirare le attenzioni della massa.
Appurato questo, bisogna ammettere che, benchè ci troviamo di fronte ad un ennesimo album valido, il nuovo "
Hiding From The World" non riesce ad arrivare al risultato del disco precedente o di quelli di inizio carriera, conquistando in ogni caso una larghissima sufficienza ma senza esaltare o raggiungere quei picchi di cui il terzetto di Kristiansand ha dimostrato a più riprese di essere capace.
Un album questo a cui mancano i soliti sprazzi di genialità a cui ci hanno spesso abituato in passato con il loro drammatico progressive/power metal, a volte ai confini di qualche partitura thrashy, o quell'eleganza e classe sopraffina che qui talvolta si perde in brani prolissi e con minor mordente del solito, riportandomi alla mente quel "
The Bottom Deep" del 2011, anch'esso non un disco brutto ma decisamente non portabandiera dei migliori Communic.
Un passetto indietro rispetto il buonissimo "Where Echoes Gather" ma, intendiamoci, sempre autori ed interpreti di tutto rispetto che vanno assolutamente incoraggiati e seguiti, perlomeno da quella miseria di 6500 followers. Per tutti gli altri, prego ripassare un'intera e brillantissima carriera, a partire da quello splendido esordio a nome "
Conspiracy in Mind".
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