I southern-doomsters King Giant, autori di tre ottimi album, si sono sciolti nel 2017, quando il chitarrista e fondatore David Kowalski è stato costretto ad abbandonare il progetto per problemi familiari e personali. Gli altri quattro componenti della band hanno deciso di proseguire insieme, adottando però il nome di
Pimmit Hills (loro località di provenienza, contea di Fairfax, Virginia) e modificando notevolmente il proprio approccio stilistico.
Il presente "
Heathens & prophets" è il loro primo Ep, che ci presenta una formazione dedita al southern-heavy-blues-rock con le radici piantate nella antica tradizione di ZZTop e Allman Brothers Band ma riaggiornate muscolarmente alla maniera di gente come Dixie Witch, Dirty Rig, Serpents of Secrecy, ecc.
Quattro brani, tutti intorno ai sette minuti, pieni di riffoni spessi, groove ritmico, malinconia alcolica e vocals irsute e virili. Esemplare in questo senso l'iniziale "
Baby blue eyes" dove i fondamenti bluesy si fondono con la grezza robustezza dell'heavy rock, ma dove c'è anche spazio per aperture jammistiche dal leggero retrogusto lisergico. Il chitarrismo "free" ed escapista di
Todd Ingram introduce orizzonti onirici, mentre la ritmica della coppia
Walters/Brooks e la voce rauca del bravo
Hammerly ci riportano sul terreno concreto e fangoso. L'esperienza c'è e si sente.
Simile, ma più catchy, la seguente "
Ginger" con le sue lunghe parti spiraleggianti e seventies, mentre "
Lost river" esplora la parte notturna e sofferta del rock-blues con un saliscendi tra passo lento e nostalgico ed impennate di potenza. Classico, ma fatto bene.
La conclusiva "
Beautiful sadness" punta nuovamente sul groove torbido e sull'heavy melmoso, passo cadenzato ed oscurità strisciante. Buoni riff, cambi di tempo e l'inconfondibile atmosfera del rock a "sud della Mason-Dixon line". Sound sudista: tosto e romantico, denso ed energico, caldo e granuloso, accessibile e vigoroso, alcolico e pungente.
Forse c'è ancora una certa schematicità che unisce le canzoni, un processo creativo un pò troppo uniforme, ma si scorgono i prodromi positivi di un futuro brillante. I King Giant sono morti, lunga vita ai
Pimmit Hills!!
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