I
Volcanova sono stanziati proprio dove il loro nome potrebbe far immaginare: nella terra dei ghiacci e dei vulcani, l'Islanda. Ma la loro proposta musicale è tutt'altro che gelida, infatti si tratta di un caldo e denso stoner-rock influenzato dalla scuola americana di Fu Manchu, Kyuss, Monster Magnet e derivati assortiti. Rispetto ai più noti conterranei The Vintage Caravan appaiono meno debitori ai seventies e più concentrati su un rock turgido ed energico che punta soprattutto sulla muscolarità delle ritmiche, sull'energia senza tempo e su un atteggiamento scanzonato e "cazzaro" da surfers californiani.
C'è davvero molto groove in questo "
Radical waves", formato da brani molto accessibili e solari ma anche da qualche raschiante botta sludgy come "
M.o.o.d.", dove il trio sembra ispirarsi all'impostazione truce di gente come Down o Baroness. Però il piatto forte sono i molteplici riff stoner e la pulsione ritmica di pezzi immediati e vitaminici come "
Where's the time?", dal trascinante passo Magnetiano, il torrido fuzz-rock californiano "
Super duper van" dove non si può non pensare ai Fu Manchu, oppure la svelta ed orecchiabile "
Sushi Sam" dal tiro impetuoso e battente. Altro paragone spendibile, quello coi Wolfmother. Canzoni dirette allo scopo, piene di energia, memorizzabili grazie a ritornelli anthemici da concerto, ma anche una buona struttura strumentale con cambi di tempo repentini e pungenti.
Un pò diversa appare "
Stoneman snowman" (titolo che mi gratifica parecchio..) perchè esplora il lato più lisergico e psichedelico dello stoner, con un percorso accidentato che passa attraverso l'atmosfera lunare, un basso rombante e pompato, una cavalcata chitarristica molto heavy metal. Leggermente ondivago, ma non spiacevole. Comunque gli islandesi sembrano più a loro agio quando possono coniugare ruvidità granulosa e vocals di matrice hard-rock, vedi la bella "
Mountain" o lo stoner-headbanging "
I'm off" dal cipiglio rude ed incazzato.
I
Volcanova hanno grande potenziale, suonano bene, possiedono grinta e riescono a comporre canzoni ben delineate. C'è ancora qualcosa da definire meglio, uno spazio di crescita, ma questo rimane un ottimo disco in ambito stoner.
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