Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:36 min.
Etichetta:Babylon Doom Cult Records

Tracklist

  1. SCHEMERZEVER
  2. NACHTDWALER
  3. RESPIJT
  4. VERDOOLDE HEMELBOL
  5. DODENDANS

Line up

  • J.: drums
  • J.: lead guitar
  • P.: rhythm guitar, vocals
  • J.: bass, vocals

Voto medio utenti

Avrei dovuto parlarvi di "Sotteklugt", debut album per gli Shagor, un po' di tempo fa, dato che il platter è sul mercato dal trenta di ottobre, ma per diversi motivi, poco importanti per i nostri lettori, ne ho occasione solo oggi.
Il mio ritardo, almeno in questa occasione, è stato un valore aggiunto perché mi ha permesso di cogliere ogni singola sfumatura, tramite i ripetuti ascolti, di un lavoro eccellente che, di certo, troverà un posto nella mia playlist di fine anno dato che si tratta di una delle migliori uscite in ambito estremo di questo disgraziatissimo 2020.
Senza dubbio alcuno.

Cosa hanno di speciale gli Shagor?
Ad una analisi superficiale sembrerebbe niente, andando in profondità, invece, tanto.
La loro musica è melodica ed intransigente al tempo stesso, guarda al passato ed al presente nello stesso momento, ha tante influenze da cui attingere e nessuna in particolare: "Sotteklugt", nella sostanza, ha una essenza molto particolare che consente ad ogni brano di essere un micro mondo all'interno di un universo più grande nel quale, fluidamente, confluiscono epicità come se si fosse al cospetto di un album dei primi Enslaved, fascino armonico come solo i vecchi Ulver, tendenze "moderne" da riscontrarsi nello sdoppiamento delle due chitarre, una gelida come la Norvegia degli anni '90, una melodica come la scuola olandese dei Fluisteraars, e, soprattutto, grande capacità compositiva tale da rendere ogni passaggio mai banale e sempre "attento" ad ogni dettaglio.
Gli Shagor si dimostrano maestri nel far convivere tutte le anime del loro suono: sebbene, come detto, i singoli pezzi siano anche molto diversi tra loro, la sensazione è quella di una forte omogeneità di fondo che si trasforma in un flusso costante di un suono freddo, magmatico, a tratti ipnotico, in grado di passare dalla notte al giorno in pochi attimi come se l'ascoltatore intraprendesse un viaggio destinato a portarlo in terre lontane, sconosciute ma fortemente attrattive.
La qualità di "Sotteklugt", che, non dimentichiamolo, è “solo” un disco d’esordio, appare evidente da quanto detto fino ad ora: riuscire ad essere personali nell’odierno, affollato, mercato discografico non è cosa semplice, tanto più che gli Shagor si “limitano” ad interpretare il black metal secondo propri canoni stilistici, ma senza stravolgere l’essenza di un genere che deve restare, e qui lo fa, sempre nero, misantropico e, possibilmente, destinato a pochi, senza, quindi, doversi piegare a nessuna logica commerciale come, invece, è accaduto nel corso degli anni.
Gli Shagor, al contrario, non si piegano a nessuna logica di mercato, ma seguono solo il loro istinto e ci regalano un album diverso dalla massa, elitario, certamente estremo pur nel suo essere melodico, un album, dunque, che chiude l’anno alla grande dando inizio, lo spero vivamente, a quella che sarà la lunga carriera di un gruppo al quale competerà una posizione di primo piano all’interno della scena black metal mondiale.
Una posizione che "Sotteklugt" si merita ampiamente e della quale, spero, molti di voi si rendano conto dando al gruppo olandese il giusto riconoscimento per un lavoro superbo.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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