Scocca il quarantennale dalla nascita dei leggendari
The Obsessed e si moltiplicano le uscite dedicate alla band del doom-master
Scott "Wino" Weinrich. Dopo "Live at Big Dipper", da me recensito poco tempo fa, la
Blues Funeral Recordings pubblica la riedizione rimasterizzata della compilation "
Incarnate", uscita originariamente nel 1999 per Southern Lord.
Antologia che definirei indispensabile, se amate questa fondamentale e seminale band di neo-doom heavy. Nel disco trovate infatti tutto il mitico Ep "Sodden jackal" del 1983 (unica realizzazione con la line-up originaria:
Wino,
Dave Flood e
Mark Laue), brani tratti da compilation come "Metal Massacre VI" e "What the hell!", un paio di cover, alcuni inediti ed outtakes. Ventuno tracce attraverso le quali potete godervi pienamente l'alchimia di fondamenti Sabbathiani, aggressività heavy metal, rigurgiti punk e spiritualità doomy generata nel tempo da questa storica formazione.
Impossibile parlare di ogni brano, vista l'estensione della raccolta, mi limito a segnalare canzoni come "
Yen sleep", "
Spirit caravan" e "
Skybone" nelle quali, oltre alla incrollabile devozione per il culto dei maestri di Birmingham, sono già presenti i germi dei successivi progetti di
Weinrich e soci, ad esempio Spirit Caravan, The Hidden Hand, Goatsnake. Stimolanti anche le versioni di classici dei primi tempi, vedi "
Iron & stone" e "
Neatz brigade", più grezze e viscerali che in seguito, così come una soprendente cover di "
On the hunt" (Lynyrd Skynyrd), con
Dale Crover (Melvins, The Men of Porn, Altamont) alla batteria, trasformata in una sorta di southern doom-rock e la estesa e rocciosa interpretazione di "
Inside looking out" dei Grand Funk (tratta dal sette pollici "Altamont nation"). Non mancano gli estemporanei episodi speed'n'punk come "
Indestroy" e "
No blame" dal retrogusto Motorheadiano, che caratterizzarono gli esordi della formazione americana.
Se aggiungiamo che l'album è corredato da un corposo booklet, dove
Wino commenta e spiega la genesi di ogni singola traccia, e che la resa sonora risulta eccellente (a differenza del live citato all'inizio) appare chiaro che la presente antologia rappresenta un must per qualsiasi fan dei
The Obsessed.
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