Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:12 min.
Etichetta:Autoproduzione

Tracklist

  1. HOUSE OF WORMS (SEETHING AKIRA REMIX)
  2. BARRENS FORGE (GODS OF RUIN REMIX)
  3. SKULL SHANK (GODS OF RUIN REMIX)

Line up

  • The Horrid: vocals, bass & drum programming
  • Forrrthen: guitars

Voto medio utenti

Gli Zebadiah Crowe sono un duo inglese dedito al black metal con all’attivo ben tre full-lenght, l’ultimo dei quali è “Host Rider” uscito a maggio scorso.
Per ingannare l’attesa in questi lunghi mesi segnati dalla pandemia, con tutti gli annessi e connessi in fatto di limitazioni delle attività, i nostri hanno deciso di pubblicare due EP, il primo dei quali, questo “The Cloven Hand”, non fa altro che prendere tre pezzi dell’ultimo disco e offrirli in pasto a Seething Akira e Gods Of Ruin per una massiccia opera di remix in chiave elettronica, volta a stravolgere quasi totalmente le canzoni, fatto che tendo a presumere visto che non conosco le originali.
Traggo la mia presunzione dal fatto, come dicevo, che le canzoni hanno perso la loro struttura asseritamente black metal a favore di una destrutturazione della forma canzone, che Seething Akira declina, con “House Of Worm”, in maniera più affine alla ebm, più ballabile se vogliamo, mentre Gods Of Ruin ha un approccio più industrial e marziale in “Barren Forge” prima di scatenarsi nella conclusiva “Skull Shank” con un pezzo tra jungle e techno hardcore.
Ho letto in giro di paragoni con band come Ministry, Front Line Assembly, Pitchshifter o addirittura Godflesh, mi sento di escludere in maniera assoluta i blasfemi accostamenti, ma, pur non amando questo tipo di operazioni e pur non riuscendo a immaginare a chi possa interessare un Ep simile, devo concludere che i 12 minuti di “The Cloven Hand” sono molto godibili.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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