Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:58 min.
Etichetta:Osmose Productions

Tracklist

  1. PRELUDE
  2. SEMITA SINISTRAM
  3. ASCENSION
  4. DEVOTUM IN LEGIONE
  5. ANIMAM MALUM DAEMONIUM
  6. OPPOSITES
  7. PARAGON BELIAL
  8. POSSESSION
  9. OLD AND HIDEOUS
  10. EXCISION

Line up

  • Acerbus: vocals
  • Gefandi Ör Andlät: bass
  • Daemonum Subeunt: drums
  • J.Megiddo: guitars

Voto medio utenti

Sì sì, ok: gruppo di culto, fra i migliori esponenti del black svedese, carriera ormai ventennale, rispettati nei circuiti underground… tutto quel che volete, ma il sottoscritto rimane dell’opinione che gli Ondskapt abbiano raccolto meno consenso e considerazione di quanto avrebbero meritato.
Forse nemmeno loro si sono aiutati granché, fra lunghi stalli discografici, cambi di line up e bassissimo profilo mediatico; nemmeno la Dea Fortuna, dal canto suo, sembra aver mai volto lo sguardo verso la compagine scandinava, come testimoniato dalla traumatica dipartita del geniale chitarrista Nattdal.

Ad Acerbus, unico membro originario ancora in sella, va dunque riconosciuta una dose di caparbietà non indifferente: in un periodo di titanica difficoltà per l’industria musicale, a dieci anni esatti dal precedente full (l’ottimo “Arise from the Ashes”), con una formazione largamente stravolta, il Nostro riesce a dare alle stampe “Grimoire Ordo Devus”, ancora una volta per la fida Osmose.
E sono applausi a scena aperta.

Già: per chi vi scrive, ci troviamo di fronte ad un platter entusiasmante, che in un mondo regolato da criteri di meritocrazia proietterebbe gli Ondskapt a ridosso dei vertici della scena estrema. Un platter in cui atmosfera e aggressione trovano un prodigioso punto di sintesi, in cui la complessità di trame armoniche e struttura dei brani non va mai a scapito dell’impatto sonoro, in cui l’evidente afflato old school non sfocia mai nel revivalismo o nel puro citazionismo.

Nei solchi di “Grimoire Ordo Devus”, beninteso, non rinverrete nulla di innovativo o originale in senso stretto; eppure, la sapienza di cui il songwriting è imbevuto, la matrice ritualistica delle lyrics, la poderosa produzione -peccato solo per delle vocals leggermente slegate dal tessuto strumentale-, il feeling di maligna grandeur che percorre le composizioni sapranno rendere l’ascolto sempre fresco e stimolante.
Convincente sia nella veste più dissonante e ferale (“Old and Hideous”, “Animam Malum Daemonium”) che in quella maggiormente votata alla melodia (la macabra “Possession”, le tetre incursioni Dissectioniane della conclusiva “Excision”), la tracklist si rivela micidiale e (quasi) priva di passaggi a vuoto, capace di soddisfare i palati del blackster più esigente.

Se già li conoscete andate sul sicuro: gli Ondskapt non avranno confezionato un masterpiece in senso assoluto, ma di certo non hanno dissipato un’oncia della loro letale miscela sonora. Se, invece, li avete sino ad oggi snobbati, concedete loro un’opportunità: ho motivo di ritenere che “Grimoire Ordo Devus” abbia tutte le carte in regola per far breccia nei vostri neri cuoricini.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 dic 2020 alle 13:55

Per me una gradita sorpresa!

Inserito il 24 dic 2020 alle 10:39

Condivido in pieno quanto scritto Marco, anzi aggiungerei che l'album é andato ogni più rosea aspettativa, superando di gran lunga il precedente (che personalmente non mi aveva convinto granché) . Band ritrovata

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