Un duo di heavy-sludge-noise conciso e brutale, questi Midnight Gallows di Regina, Saskatchewan (Canada). Picchiano ed urlano come non ci fosse un domani, sprigionando un sound grezzo e primitivo cortese come una sprangata sui denti. Una specie di pronipoti dei Black Sabbath e dei Motorthead in versione sludge, urticante, isterica e primitiva.
Emerge una base tossica di matrice stoner nel loro "Attack warning red", ad esempio nella rovinosa "Burn in the sun" che ricorda band di confine come Bongzilla o Fistula, ma anche bordate più speed ed heavy ("Raise the alarm", "Into the breach") dal tiro grezzo che consuma galloni di cherosene, così come mattonate narco-sludgy con passo lento e mastodontico ("Burning bones", "The leviathan") ed una rozzezza ferale, acida e priva di compromessi.
La voce di Jason Thiry è vetriolo puro, raschiosa e psicotica, quindi se vi piace il bel canto dubito vi sarà gradita. Ma nel contesto di questo sound brusco e drogato è un elemento indispensabile. Un disco dove c'è cattiveria, rabbia, ruvidità, senza la necessità di ricorrere ad artifici per spacciare la musica pesante per ciò che non è e non dovrebbe essere mai.
Troviamo anche un tentativo di atmosfera orrorifica e sabbathiana ("Witch of the waste"), ma la scelta di passare ad un canto pulito ed atmosferico limita molto l'incisività del brano, che infatti nella seconda parte ritorna su temi convulsi e viscerali molto più adatti alla coppia canadese. Il disco si chiude con la traccia più stoner, "Phase IV", che sembra un pezzo dei Truckfighter suonato dai Valient Thorr. Melodia accattivante, rallentamenti ed accellerazioni, ma una consistenza slabbrata e sanguigna che veicola qualcosa di marcio nella sua essenza.
Lavoro non clamoroso, ma efficace. In questo triste periodo c'è bisogno di roba che batta come il martello sull'incudine. I Midnight Gallows ci mettono un impeto da sgrossamento più che da rifinitura e per il momento va bene così.