Secondo full length per i nostrani
Winterage, e (per fortuna) l'equazione non cambia: "
The Inheritance of Beauty" infatti ripete la formula del debut album, proponendoci un disco che definire magniloquente è riduttivo, tra power metal sinfonico, 50 elementi di orchestra, un violino in line-up stabile, suggestioni folk, operistiche e tradizionali, tanto da trasformare il platter in un'impresa sonora!
A guardar bene, la cosa potrebbe essere croce o delizia: il punto di vista dell'ascoltatore, in questo, è fondamentale, poiché TIOB non è sicuramente facile da digerire, pieno com'è di strati e strati compositivi ed esecutivi, che lo rendono complicato, grosso, quasi ingestibile per il suo aggiungere, aggiungere, aggiungere, senza risparmiarsi un secondo.
Si parte con la più classica delle "
Ouverture", e sono già 4 minuti densi di musica e idee che ci porteranno alla title track, 6 minuti di symphonic power estremamente orchestrale, anche dal punto di vista vocale. La squadra che affianca i Winterage in questo sforzo compositivo/esecutivo è di tutto rispetto, da Roberto Tiranti a Vito Lo Re, da Tommy Talamanca ad una pletora di cantanti lirici, e se fosse per lo sforzo e le intenzioni, questo album prenderebbe 11! MA, valutato con le orecchie di un ascoltatore/amante del metallo sinfonico, ci tocca riconoscere la difficoltà di fruizione e la prolissità di certe parti dell'album, che tendono a smarrire il filo portante per trasformarsi in esercizi compositivi/stilistici apprezzabili ma poco condivisibili.
In questo album troverete di tutto, dal power 'violinistico' di "
The Wisdom of Us" al più classico symphonic power di "
Of Heroes and Wonders", dal folk piratesco di "
The Mutineers" al brano lirico "
La Morte di Venere", e molto altro, come la enorme e magniloquente "
The Amazing Toymaker", che necessiterebbe da sola di un'oretta di ascolto e dissezione... I testi oscillano tra l'inglese e l'italiano, con qualche momento in latino, ed accrescono ancora la sensazione di un album ENORME per sforzo creativo, compositivo, esecutivo, finanziario. Al netto di tutto, il risultato è sicuramente sorprendente, ma per onestà intellettuale ci tocca segnalarvi che "
The Inheritance of Beauty" necessiterà di tempo per essere apprezzato appieno, vista la inevitabile complessità delle strutture, che potrebbe farvi perdere la strada più d'una volta... E non è detto che sia un male...
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