Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:48 min.
Etichetta:Pride & Joy Music

Tracklist

  1. INTO FLAMES
  2. SALVATION
  3. BAD TASTING SIN
  4. MY JOURNEY
  5. LOW-FLYING BRAINS
  6. HUNTER OF MYSELF
  7. INSANITY
  8. LOSE CONTROL
  9. POWER OF BLISS
  10. BLACK RAIN

Line up

  • Manuel Roth "M": bass
  • Michael Schiel: guitars
  • Lars Döring: guitars
  • Peter Schäfer: drums
  • Sebastian Werner: vocals

Voto medio utenti

Ogni volta che penso agli storici (anno di fondazione: 1984!) Squealer, combo teutonico d’altri tempi (che anni quelli, per il metal tedesco!), immediatamente vengo avvolto da un velo di malinconia, a causa dei travagliati eventi che hanno interessato questa formazione, in particolare negli ultimi 15-20 anni. Mi riferisco chiaramente ai continui cambi di line-up che si sono susseguiti nel tempo e che hanno inevitabilmente tolto continuità alla band, proprio quando, agli albori del nuovo millennio, i nostri sembravano stessero per raggiungere il loro apice creativo ed artistico, grazie ad album come “The Prophecy” (1999), “Made For Eternity” (2000) e “Under The Cross” (2002).
Come è noto, questi continui cambi di formazione, sono stati spesso provocati da un destino, a dir poco, avverso; basti ricordare la scomparsa, nel 2005, dello storico frontman Andy “Henner” Allendrofer a soli 38 anni a causa di un incidente stradale, sostituito dall’eccentrico Gus Chambers, anche lui deceduto 2 anni dopo!

Dopo questi infausti avvenimenti gli Squealer ebbero comunque la forza di rialzarsi e di tornare in pista nel 2018, dando alla luce il discreto “Behind Closed Doors” e oggi, dopo soli 2 anni, si ripresentano al pubblico con questo Insanity.
La line-up attuale, inevitabilmente rinnovata rispetto al passato, si erge sui due storici chitarristi Lars Doring (unico membro originale rimasto) e Michael Schiel (nella band dal 1999) a cui si affiancano Manuel Roth al basso, Peter Schaffer alla batteria e Sebastian Werner al microfono. Proprio quest’ultimo è uno degli elementi più interessanti del disco, con la sua voce versatile che, nei momenti più aggressivi ricorda quella di Mille Petrozza, mentre in quelli più melodici rimanda al Peavy Wagner più recente (non certo a quello degli anni d’oro) e difatti, ascoltando questo lavoro, potreste avere la sensazione, soprattutto all'inizio, di imbattervi tanto nei Kreator, mi riferisco a tracce come l'opener Into Flames, My Journey o la “thrashiosissima” Hunter Of Myself, quanto nei Rage più attuali, in episodi come Bad Tasting Sin.
Detto questo, Insanity potrebbe essere riassunto in pochissime righe: una prima metà (ad eccezione della convincente My Journey) in cui, nonostante le buone intenzioni, gli Squealer non riescono a graffiare come un tempo, né nei pezzi più aggressivi, che sembrano un pò forzati nè, tantomeno, in quelli più armonici o sperimentali, come la controversa Salvation o la scialba ballad Low-Flying Brains. Tuttavia, nella seconda metà del disco, a partire dalla già citata Hunter Of Myself, la band sembra riacquisire improvvisamente vitalità e torna a fare metal con passione e sudore, come sapeva fare un tempo!
La title-track, caratterizzata da chitarre taglienti e da un cantato sporco, ma decisamente accattivante, è probabilmente il pezzo più bello ed ispirato dell’intero disco, altrettanto rocciosa la successiva Lose Control, in cui l’ascoltatore difficilmente riuscirà a trattenere il proprio head-banging, mentre in Power Of Bliss la tregua è solo apparente, poichè si tratta di un pezzo in cui le ritmiche si evolvono in crescendo ed alla fine si viene inevitabilmente travolti! In chiusura troviamo la seconda ballad dell’album, intitolata Black Rain, indubbiamente molto più convincente rispetto all'insipida Low-Flying Brain, stavolta siamo dinnanzi ad un brano ricco di carica espressiva e pathos, grazie anche alla presenza di ospiti d’eccezione, come Roland Grapow (Masterplan), Zak Stevens (Savatage) e Bernhard Weiss (Axxis), che alla fine riescono a mettere tutti d'accordo!

Nel complesso, se ipoteticamente soppesassimo luci ed ombre del disco, sicuramente le prime avrebbero la meglio, pertanto Insanity merita di essere ascoltato e credo verrà apprezzato dai fans di vecchia data, peccato solo per quei 3-4 episodi, posti tra l’altro all’inizio dell’album, che personalmente non mi hanno assolutamente convinto, facendomi temere il peggio. Ad ogni modo una cosa è certa: con queste premesse, se gli Squealer riuscissero finalmente a trovare un pò più di stabilità di formazione, e se il destino finalmente la smetterà di accanirsi contro di loro, in futuro avranno ancora molto da dire!

Recensione a cura di Ettore Familiari

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