Ennesimo "supergruppo" che include membri dei The
Carburetors e
Chrome Division, proveniente dalla fredda Norvegia per scaldare i nostri cuori e le nostre orecchie con 11 "old school tracks" ( + la cover dei Kiss "I Was Made For Lovin' You).
Per chi no lo sapesse i The Carburetors sono un gruppo di classic metal dalle forti tinte melodiche e i Chrome Division sono il lato "classix metal" dei Dimmu Borgir, se così si puo' dire.
I
The Cult Of Destiny sono nella fattispecie composti da cantante, batterista, bassista ed una delle chitarre (Mr.Damage) provenienti dai Chrome Division, mentre l’altro chitarrista (Marchand ) e lo stesso singer arrivano dai The Carburetors.
Cosa aspettarsi da un simile mix ?
Certamente nulla di veramente innovativo, quanto invece delle buone canzoni mooooolto classiche sulla falsariga di bands quali Judas Priest, Saxon e Iron Maiden.
I mid tempos, più o meno sostenuti, abbondano belli farciti di melodie e chorus da stadio ("
Into The Armageddon", "
The Armageddon Is Here"), "
Summon The Council" ha un tiro alla Priest e un chorus da cantare, ci sono parecchi elementi di epicità come nell'intro "
So It Begins" in stile Manowar e in brani come "
Coming From The North" o nella titletrack che trasuda classix metal da ogni nota con un mid tempo sostenuto e potente e un riffama alla Maiden.
Le composizioni si susseguono mantenendosi su buoni livelli di songwriting, non ci sono sorprese ma nemmeno cali di tensione o, peggio, riempitivi e anche brani più ordinari come "
Stand With Me" o "
Set The Demon Free" fanno la loro bella figura, i solos sono semplici ma belli ficcanti e con profusione di twin-guitars come piace a noi.
E le ballads potevano mancare? No, e difatti abbiamo la Manowariana (solo nel titolo ) "
[I]Brother[/I]" che poi è una power-ballad sostenuta da una melodia accattivante e con un veloce reprise maideniano sul finale e l' epica e decisamente più Manowariana "
Exit Armageddon", pezzo fiero e battagliero.
Forse stupisce ( ma neanche tanto a ben pensarci ) la mancanza di brani veramente veloci - o estremi considerando che la parola Armageddon è stata abusata nei titoli - che ricordino una delle 2 bands di provenienza dei 4/6 dei componenti, i Cult Of Destiny hanno voluto schiacciare il pedale sul lato classico del Metal andando così sul sicuro.
Chiude il lavoro una versione ipervitaminizzata e stralunata del classicissimo dei Kiss "
I Was Made For Lovin' You", veloce, martellante e con vocals belle cattive.
C'è di meglio in giro? Sicuramente, ma c'è anche di molto peggio, per cui se amate le sonorità classiche belle pompate e non troppo complicate, questo disco fa decisamente al vostro caso.
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