Febbraio 2021.
In verità poteva essere benissimo febbraio 1995.
"Necuratul", opera prima degli
Order of Nosferat, è un album di black metal "vampiresco" che di moderno non ha, e non vuole, avere niente.
Tutto in questo lavoro, partendo dall'artwork e arrivando alla musica, richiama un preciso periodo storico durante il quale gruppi come Mutiilation, Vlad Tepes e primissimi Gehenna definivano una corrente del black metal in grado di fondere suono crudo, malinconia e gelo in un'amalgama affascinante e, certo, misteriosa.
Gli
Order of Nosferat, dunque, seguono un sentiero ben preciso e compongono un album dalla doppia anima: da un lato l'oscurità e la misantropia del black primigenio, dall'altro le notturne melodie delle tastiere e del pianoforte che non solo impreziosiscono ogni brano, ma dividono la tracklist con intermezzi, solo strumentali, senza dubbio capaci di creare la "giusta" atmosfera per un disco del genere.
"Necuratul" non porta, quindi, nessuna idea nuova e nessuna innovazione ma si lascia ascoltare con piacere per via della sua vena nostalgica che, inevitabilmente, attrarrà chi gli anni '90 li ha vissuti in diretta o chi vuole riscoprire un'epoca che, a quanto sembra, non cessa di influenzare nuovi artisti anche a distanza di quasi trenta anni, a testimonianza del fascino malato di un suono che probabilmente non morirà mai.
Credo che ogni altra parola sia superflua: se sapete di cosa ho parlato fino ad ora, correte ad ascoltare
"Necuratul" perché non potrete esserne delusi.
Se, al contrario, credete che black metal voglia dire, giusto per fare un esempio, gli attuali Dimmu Borgir, girate al largo da questo lavoro.
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