Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:66 min.
Etichetta:Argonauta Records

Tracklist

  1. ALKAEST
  2. AQUA SOLIS
  3. EFFLATUS
  4. KTEIS

Line up

  • Ardat: guitar, vocals, percussion
  • RI: bass, drone, synthesizers
  • L. C's Chertan: drums

Voto medio utenti

I dischi prodotti dai Nibiru rappresentano una sorta di esperienza sonica estrema. Dai tempi di "Chaosgon" (del quale conservo gelosamente la copia autoprodotta e numerata), il sound del trio torinese si è sempre più evoluto verso un heavy-drone-ambient ritualistico ed allucinatorio, una "non-form music" dove l'ascoltatore si trova immerso in un caos primordiale, magmatico, abissale ed infernale composto da distorsioni lancinanti, effetti elettronici ipnotici, atmosfere sinistre ed orrorifiche, vocals "enochiane" subliminali e sfuriate heavy trasversali sospese tra doom-sludge, acidità tossica e rigurgiti post-black metal.
Roba di non facile assimilazione? Certamente, ma anche dotata di un inconfondibile fascino malvagio, mefistofelico, psicotico e furioso. Adatta a tutti? Assolutamente no. Anzi, uno stile che scoraggerà la maggioranza degli ascoltatori casuali dopo pochi istanti.
Ad esempio, questo "Panspermia" comincia con i venti minuti della cacofonica "Alkaest", rigonfia di ambient-drone industriale e dissonante chitarrismo da incubo. Uno sferragliamento con la gradevolezza del trapano di un dentista, intervallato da esplosioni di potenza brutale ed annichilente. La sensazione di vivere un tossico "bad-trip" risulta quasi fisica, come essere catapultati nel pieno di un girone infernale senza scorgere via di uscita. Il fascino dell'Apocalisse.
Non da meno la colossale "Aqua solis" (anch'essa venti minuti) che avanza come lava tra feedback rugginosi e rumorismi ritualistici e spiazzanti. Extreme-drone alla Sunn O))), Boris, Merzbow (Masami Akita), tanto cinematografico quanto indifferente alle esigenze commerciali o a dare un senso compiuto ad una materia primordiale, magmatica, un brodo creativo che evoca quello alle origini della vita sul nostro pianeta.
Ovviamente i Nibiru sono una di quelle formazioni "prendere-o-lasciare", senza soluzioni intermedie. O si accettano le estenuanti lungaggini che sfiorano la "non-musica" e ci si lascia trasportare nel gorgo sfibrante generato dal trio, oppure si passa la mano con un misto di tedio e di fastidio. La loro direzione ultra-estrema è pura ed incrollabile, lasciando spazio totale alla fruizione individuale e personale. Il rituale tribalistico e cosmologico di "Efflatus" è un altra evidente testimonianza di quanto detto finora: vocals liturgiche-psichedeliche, echi cosmici, ritmiche pesanti e lumachesche, distorsioni acid-space, rarefazioni scenografiche, furibondi spaccati raw-black da terroristi sonici. La colonna sonora dell'Oltretomba, la parte oscura e malvagia dell'umanità messa in musica. Brano che rappresenta una sfida concreta anche per i cultori più navigati.
Per i torinesi, altra prova convincente. Nel tempo la componente drone ha preso un pò il sopravvento sul resto, ma Ardat e soci riescono ancora a gestirla bene, senza perdersi del tutto nel loro misticismo narco-evocativo.
Disco volutamente di nicchia, ma livello molto elevato.

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 gen 2021 alle 09:18

Stoner lo voglio, li conosco bene avendo "Netrayoni" , "Padmalotus" e il penultimo "Salbrox", sono un gruppo non per tutti ma di una coerenza estrema.

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.