Dopo due anni di continui rinvii, vede finalmente la luce (parola che forse uso a sproposito) il nuovo album dei misteriosi
Misotheist, gruppo norvegese che in occasione del
debut mi aveva lasciato un'ottima impressione grazie ad una proposta senza compromessi e davvero di ottimo livello.
"For the Glory of Your Redeemer" conferma il valore del combo di Trondheim attraverso tre brani, per mezz'ora di musica, devoti ad una moderna forma di black metal che trae ispirazione da Deathspell Omega e Aosoth e ci colpisce con inaudita violenza e con una logica distruttiva frutto di un songwriting privo di punti deboli e ottimamente in bilico tra atmosfere asfissianti e inattese aperture "melodiche", lunghe e contorte, che danno vita ad un suono magmatico, nerissimo, duro come la roccia e, soprattutto, estremo in ogni sua inflessione.
L'ascolto di quest'album è una esperienza appagante nella sua logica di pura devastazione che consente ai
Misotheist di innalzare un muro di note impenetrabile, privo di umanità, efficace sia quando il gruppo viaggia ad alta velocità, sia quando i tempi rallentano per dare spazio a partiture più ragionate che rendono i momenti caotici ancora più deflagranti di quanto non lo siano, il tutto in un connubio di rabbia e "ragione" davvero meticoloso nella sua costruzione.
In quest'album non troverete nessuno spiraglio di luce ma solo emanazione del male: un male quasi matematico e, per questo, ancora più inquietante poiché la mente che c'è dietro è realmente immersa nelle sue spire e da esso trae linfa per trasferire sul pentagramma sensazione di dolore, morte e grigiore come raramente capita di ascoltare con tanto vivido vigore.
Non ho dubbi nell'affermare che
"For the Glory of Your Redeemer" sia un grandissimo album da non lasciarsi sfuggire se si è amanti della musica realmente estrema e non delle pagliacciate che di estremo hanno solo la patina di plastica che li ricopre e quindi vi consiglio caldamente di dare una possibilità ad un gruppo che soffia sulla nera fiamma con intensità e dissonante malvagità.
Musica per la dannazione.
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