Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:45 min.
Etichetta:Independent

Tracklist

  1. THE PIPER'S CALL
  2. IN BLOOD & SPIRIT
  3. FOREVER STRONG
  4. 1314
  5. HERALD OF WAR
  6. THE LAND THAT BEGAT ME
  7. THE BUTCHER'S APRON
  8. OF TRUTH & FIRE

Line up

  • Son of Weir: guitars, bass, tin whistle, drum programming
  • Son of Mackay: vocals, keyboards

Voto medio utenti

Con un album dal titolo preso direttamente dall’immaginario degli Amon Amarth, il duo australiano dei Càirdeas Fala, da alle stampe il proprio terremotante e luccicante début album, che dopo aver aperto le danze al suono di una cornamusa, cosi’ come era facile prevedere, con ‘The Piper’s Call’ danno l’assalto alle orecchie del povero ascoltatore con un pezzo tiratissimo, dove il suono delle
chitarre é lo stesso di una tempesta gelida e distruttiva. Seppur sferzati da cotanta violenza e nichilismo sonoro, che troveremo ancor più amplificato in ‘Herald Of War’ , la proposta del duo australiano é sempre ben calibrata, mai eccessiva, ma sempre ben congeniata e articolata. Rispetto ai ‘cugini’ Soar, a cui vengono spesso accostati, i Càirdeas Fala hanno dalla loro una maggiore
aggressività e un’urgenza sonora molto più spiccata e incalzante, nonché un’epicità sentita e coinvolgente, come é possibile ascoltare e ammirare nel terzo pezzo ‘Forever Strong’ , che si bea di riffs incalzanti e atmosfere grandiose. ‘The Land That Begat Me’ o ‘The Butcher’s Apron’ sono dei mid-tempos molto più classici e ‘moody’ che stemperano un po’ l’aggressività di fondo ma che allo
stesso tempo caricano ancor di più l’atmosfera générale dell’album . I Càirdeas Fala pero’ sanno
andare anche oltre queste ottime qualità, infatti con ‘1314’ riescono a comporre un mid-tempos
pachidermico e tuonante nel suo incedere , quasi ci trovassimo di fronte a delle truppe di terra che ci
assaltano senza timori e senza mai guardarsi indietro. Da migliorare sicuramente la voce, specie nelle
parti semi-pulite o declamatorie dove risulta essere ancora un po’ approssimativa e poco convinta, mentre per quanto riguarda le parti ‘sporche’ non possiamo certo lamentarci grazie ad una scelta ‘canora’ che va più verso il growl che non lo screaming puro. Quando si arriva alla fine dell’album si ha veramente l’impressione di essere appena usciti da un mondo incantato fatto di spade, battaglie cruente e valorosi guerrieri ... In definitiva ‘Sons Of North’ é un album che saprà soddisfare i gusti più ‘elaborati’ di chi non si lascia ammaliare dalla semplice distruzione, ma che ad essa preferisce un qualcosa di più ‘costruito’ e mirato, sapendo che l’effetto finale sarà ancora più devastante ...

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