Matalobos - The Grand Splendour Of Death

Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:37 min.
Etichetta:Concreto Records

Tracklist

  1. IGNIS SPIRITUS MORTE
  2. BONDSERVANTS
  3. FORLORN HOPE
  4. DE FANTASMAS Y LAMENTOS
  5. SWALLOWED BY THE EARTH
  6. MONUMENTS OF DEATH
  7. THE MIDNIGHT CALLER

Line up

  • Germán N.: guitars, strings
  • De Anda: bass
  • C. Escalona: drums
  • E. Santamaría: guitars, backing vocals
  • Dante: vocals

Voto medio utenti

A quattro anni dal debut "Arte Macabro" il quintetto messicano Matalobos torna sulle scene con "The Grand Splendour of Death", meritandosi la riconferma con la Concreto Records, la principale label del Messico.
I ragazzi di Leòn si erano già fatti apprezzare in sede live dividendo il palco tra il 2018 ed il 2019 con band del calibro di Katatonia , Insomnium, Incantation, Nargaroth, traendo da queste esperienze linfa ed ispirazione per questo nuovo disco.

Come si evince dal titolo, le sette tracce dell'album hanno un unico, sinistro soggetto: la Nera Signora che inevitabilmente tutti incontreremo.
I Matalobos sanno che la morte è dolore, desolazione, smarrimento e dolore; ma anche passione, celebrazione, redenzione e sollievo ed il suo grande splendore ci avvolgerà tutti.
Ne saranno circondati i sentieri su cui abbiamo posato i nostri passi, i luoghi che ci hanno visto respirare, resteranno gli echi del nostro cammino e delle nostre parole, ma noi non saremo più.
Il doom/death melodico di Dante e soci si rifà chiaramente alle sonorità di Swallow The Sun, Katatonia, Majestic Downfall con un tocco latino nell'interpretazione che diviene evidente nel gusto caldo degli assoli e nell'utilizzo delle chitarre classiche ("Ignis Spiritus Morte" e la acustica "De Fantasmas y Lamentos").

Alcune ingenuità fanno capolino nei 36 minuti del disco: la forma-canzone spesso ripetitiva, le parti vocali declamatorie affiancate al growl, il poco "impatto sonoro" che viene reso; testimonianze che il processo di maturazione dei Matalobos non è ancora giunto a pieno compimento.
C'è però tanto di buono in questo "The Grand Splendour of Death": le capacità tecniche del gruppo, la voglia di osare e non limitarsi a scimmiottare il lavoro di altri, le melodie oscure e struggenti; ragion per cui il giudizio complessivo non può che essere positivo.
Siete attesi al varco per il terzo, decisivo disco signori: sono qui ad aspettarlo con interesse!

Matalobos - "Monuments of Death"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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