Hanno un'immagine che vorrebbe essere provocatoria, questi francesini Crack Ov Dawn. Hanno anche, secondo voci in circolazione sulla Grande Rete, degli atteggiamenti da super rockstars affermate, quando alla fine sono solo al secondo full lenght. Quindi, cosa aspettarsi, una volta inserito il dischetto nel lettore? Onestamente credevo di imbattermi in undici tracce pallose e ridicole ( visto che hanno anche scelto dei nomi d'arte stile Moira Orfei... ) ed invece...I cinque transalpini si cimentano in un ibrido musicale che contiene diverse sfaccettature; ad un flavour decadente tendente al gothic rock d'alta classifica, uniscono vigorose vibrazioni elettriche incattivendo i riffs, senza per altro risultare troppo heavy. A questo bisogna aggiungere un certo sapore stradaiolo e certe tendenze alternative, soprattutto da parte del vocalist Britney Beach ( ?!? ), il quale spesso cerca di scimmiottare il suo ben più famoso, e bravo, collega Brian Molko. Certamente l'originalità non è di casa e sembra lampante che i Crack Ov Dawn se ne sbattino altamente di questo particolare. Per loro è importante scioccare, far la figura dei figaccioni e far credere che la loro vita sia quella descritta nelle lyrics del disco. " White Line " riesce in pieno nell'intento, offrendo una quarantina di minuti di sano divertimento, grazie ad una manciata di songs dirette, ruffiane e furbe in ugual misura. Il tutto senza risultare smaccatamente fastidioso e/o tedioso. Un gruppo ed un disco non epocali, sia chiaro, ma in fondo neanche loro se la menano per questo, quindi? Buon ascolto, e per una volta tanto basta questo.
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