Sebbene l'ondata di artisti synthwave che si sta affermando sempre di più sia un fenomeno relativamente recente e probabilmente da ricondursi anche ad un reinnamoramento per gli anni '80 che sta investendo diversi settori oltre a quello musicale, la storia di
Lueur Verte risale a quasi un decennio fa: questo EP
"Crystalica" che ci troviamo a recensire infatti è un lavoro originariamente uscito nel 2013 e che solamente oggi riesce a ricevere una distribuzione su supporto fisico grazie alla preziosa collaborazione della Darkhan Music e che in cinque tracce ci fa fare un viaggio a ritroso nel tempo della durata di 32 minuti. La musica di Lueur Verte è completamente strumentale e pesca a piene mani dal gotha della musica synth ottantiana che vede in artisti del calibro di Giorgio Moroder e il Maestro John Carpenter la sua principale fonte di ispirazione, dove sono ovviamente le tastiere a fare la parte del leone ricamando atmosfere ora sognanti e estranianti ("Frozen Tears", "Crystalica") alternate a stralci dal sapore più cupo e distopico, dove il suono freddo e glaciale dei sintetizzatori riesce a creare un certo senso di inquietudine nell'ascoltatore ("Emerald Rising", "Onyx Noir") senza per questo sacrificare la melodia, altra regina nel sound di Lueur Verte, spesso accompagnata da ritmi incalzanti. A livello strettamente musicale il voler ricondurre la propria musica ad un preciso momento storico e ad un preciso sottogenere fa sì che la proposta di "Crystalica" non brilli per originalità, ma nonostante questo ha il pregio di riuscire a fare trascorrere una mezzora di buona musica che non deluderà gli amanti di questo tipo di sonorità. Se amate la synthwave ed artisti come Perturbator, Gost, Carpenter Brut qui troverete pane per i vostri denti, anche se a parere di chi scrive i succitati nomi hanno un qualcosina in più.
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