Dalla “Terra Santa” giunge questo agguerritissimo gruppo di groove-thrash metal con un disco molto convincente sia per la produzione - compressa e cupa - che per il songwriting.
E’ difficile in un panorama affollato come quello odierno riuscire a sfornare un prodotto originale e i
Sintax ci sono riusciti, “
Nano3000” colpisce nel segno con un sound che unisce velocità a parti cadenzate, groove ed aggressività e vocals rabbiose ma intelleggibili come piacciono a me. Un primo termine di paragone sono i Soulfly soprattutto per le vocals ma in realtà ho trovato delle similitudini anche col Thrash teutonico alla Kreator ( "
Reefer, Sting And Honey", "
Most Hated Man In The World"), il suono delle chitarre è molto saturo e compresso, il basso pulsa e la batteria alterna mid tempo ad accelerazioni, doppia cassa a rallentamenti.
C'è anche una buona dose di melodia che viene veicolata in canzoni veloci dal piglio Classic - Thrash come "
Shooting Stars", la titletrack ha qualche sprazzo NuMetal, ma niente di cui "preoccuparsi", subito decolla sorretta dalle vocals selvagge del singer, sicuramente uno dei punti di forza del combo israeliano.
Un disco, questo, che pur non scoprendo nulla di nuovo e battendo strade sicure, lo fa in un modo efficace e con qualche spunto davvero interessante come quel senso di oppressione e minaccia presente in tutte le canzoni.
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