Davvero non capisco perché alcune etichette scelgono di mandare in giro cd promozionali che contengono solo alcuni frammenti di canzoni (come nel caso di questo nuovo disco degli Wumpscut): così facendo si buttano letteralmente la zappa sui piedi, perché è chiaro che dare un'idea parziale del contenuto di un lavoro non può che essere controproducente, e in certi casi addirittura fuorviante. Detto questo passiamo alla recensione vera e propria, che tra l'altro riguarda proprio una di quelle band che, pur avendo sempre proposto musica elettronica, è molto apprezzata anche dai metallari. Sarà che, specie in passato, l'harsh-electro di Rudy Ratzinger è stata sinonimo di ruvidezza e aggressività, ma essa è riuscita ad attirare un pubblico davvero molto vasto e anche parecchio vario. Album come "Bunkertor 7" (1995) e "Embryodead" (1997) hanno dimostrato che un certo tipo di sonorità "sintetiche" possono arrivare ad avere la stessa energia e potenza del rock o del metal, e sono da considerare come veri e propri capolavori del genere al quale appartengono. Essi comunque non contengono soltanto pezzi velocissimi e "cattivi", ma anche episodi più lenti e atmosferici, che con i primi hanno in comune il fatto di essere estremamente oscuri e opprimenti. Il problema è che con il passare degli anni RR ha perso un po' di colpi, nel senso che la furia rabbiosa che scaturiva da brani come "War" o "Black death" è andata attenuandosi e ha lasciato il posto a un sound piacevole, ma un po' standardizzato. Purtroppo anche questo "Evoke" non riesce a cambiare tale situazione, perché le canzoni che include sono abbastanza scialbe e non hanno quell'impatto devastante che, in un certo senso, si potrebbe "pretendere" da un cd del manipolatore di suoni tedesco. L'iniziale "Maiden" è una lenta cantilena che sembra quasi una versione electro di un pezzo di Hagalaz Runedance (!!), mentre la successiva "Churist churist" dà qualche (falsa) speranza perché è caratterizzata da un numero di bpm piuttosto alto. Peccato però che il terzo brano sia un brutto esempio di simil-synthpop da classifica, e che anche le due/tre tracce che seguono, pur non essendo da buttar via, non dicano molto di nuovo. Le cose vanno un po' meglio con "Breathe", "Rush" e "Perdition", ma il disco va a chiudersi con una canzone inutile come "Obsessió", che certo non serve a risollevarne le sorti. In generale di momenti "dinamici" ce ne sono davvero pochi, ma ciò che è peggio è che tutti gli altri sono terribilmente scontati e non aggiungono nulla a ciò che già si sapeva sugli Wumpscut. Un album da sconsigliare insomma, che non fa ben sperare sulle future evoluzioni del sound di questa band...
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