Per tutti gli amanti del True Black Metal gli Urgehal rappresentano senza dubbio uno deigli ultimi baluardi della Tradizione, un concetto che può apparire sfuggevole, ma che almeno a livello artistico si esprime attraverso pochi elementi chiari e nitidi, caratteristiche inutili da elencare in questa sede, non devo preoccuparmene io direttamente, chi conosce la materia in questione sa bene a cosa mi sto riferendo. Chiusa questa doverosa premessa non posso fare altro che inoltrarvi all'ascolto di questo nuovo disco degli Urgehal, un concentrato di lucida e penetrante follia, un massacro che prende vita grazie ad un sound corposo e robusto, sempre in bilico fra attacchi frontali e qualche leggera escursione in territori vagamente Thrashy, giusto il minimo per stemperare un pò i toni e il necessario per rendere il tutto più vario. In Goatcraft Torment di originalità non c'è nemmeno un briciolo mi sembra scontato, ma ciò non toglie che possa essere presente una innavata forza compositiva che innalza tremendamente l'aspetto qualitativo della faccenda, i riffs si sussuegono sempre con disinvoltura senza mai risultare stucchevoli ed elaborati, e non potrebbe essere altrimenti vista la proposta musicale. Il problema non è tanto parlare bene di questo nuovo album, la problematica semmai è cercare uno spunto valido per trarne una pietra di paragone fra la passata discografia ed anche nei confronti della scena estrema attuale, è quindi affidandomi prettamente al gusto personale che vado a sottolineare la presenza di brani come Goatcraft Torment, più che una canzone un vero e proprio atto di ostilità per poi passare "indenni" attraverso Antireligiøs e Satanic Black Metal In Hell, non credo ci sia molto altro da aggiungere, i titoli si completano da soli nella loro analisi. Spesso e volentieri (purtroppo) in molti Lp la capacità di saper creare trame musicali omogenee è sintomo di difetto e di noia, ma può succedere anche l'esatto contrario come nel caso degli Urgehal, evidentemente la band ha saputo forgiare uno stile che riesce a trovare linfa vitale proprio nel suo essere essenzialmente uguale a se stesso. Non fraintendetemi, Goatcraft Torment non è un polpettone senza fine, è semplicemente devastante ed unitario dall'inizio alla fine, un assalto continuo alla Croce Rossa, un contenitore nucleare sempre pronto ad esplodere, ed è meglio che mi fermi qui prima che mi faccia prendere dall'entusiasmo tipico di chi cerca proprio in queste produzioni la sua inarrestabile voglia di Black Metal. Tornando a parlare di musica in senso stretto mi preme inoltre citare un fattore non molto importante per questo stile, ma sempre e comunque sia determinante per la buona riuscita di un disco simile, la produzione. Vera e propria croce e delizia di molti gruppi musicali del settore, in questa sede curata ed equilibrata, sempre in bilico fra suoni grezzi e polverosi, ma non per questo meno pieni e spessi, la giusta dimensione insomma. Ne sono rimasto piacevolmente impressionato devo dire, già con i precedenti albums si avvertiva una forte dose di energia, purtroppo spesso non canalizzata a dovere, è così quindi che va preso questo nuovo capitolo, come una conferma di crescita e maturazione, la testimonianza che la strada per gli Urgehal è ancora lunga e dorata... prima di chiudere definitivamente però date un'ascoltata anche a Selvmordssalme, perchè? E'la mia preferita.
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