Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:29 min.
Etichetta:Independent
Distribuzione:Asher Media

Tracklist

  1. THE CROSS
  2. IGNITE
  3. BATTLE OF THE THAMES
  4. THE ONES BELOW
  5. FOUNDATIONS

Line up

  • Tyler Corbett: bass
  • Cody Anstey: drums
  • Krzysztof Stalmach: guitars
  • Reed: vocals
  • Bobby Harley: vocals, guitars

Voto medio utenti

Interessantissimo terzo album per i canadesi Osyron, che in soli 29 minuti riescono a concentrare un bel mix di Symphony X, Queensryche, qualche apertura orientaleggiante, una voce che prende direzioni impreviste (a volte mi sembra addirittura David Draiman dei Disturbed, a volte è morbida e vellutata, come all'inizio di "Battle of the Thames") e molto altro... Il tutto, in una sorta di mini concept sul periodo coloniale canadese, con le tante battaglie con i nativi, i francesi, gli inglesi, e tutte le vicissitudini dietro alla nascita di una delle mie nazioni preferite al mondo. Restando alla musica, l'album è autoprodotto ma suona molto bene, in cuffia si sente la cura e l'attenzione al suono; le composizioni sono decisamente interessanti, a partire dal granitico mid-tempo di "The Cross", proseguendo per la più proggy "Ignite", che non manca di inserire momenti contaminati, seppur molto soggettivi come fruibilità; prosegue la succitata "Battle of the Thames", un pezzo epico, in punta di acustica e poi una sorta di inno alla frontiera, con la sua aura di leggenda e di storia.
La tracklist prosegue con "The Ones Below", dal sound più hard'n'heavy, per poi concludersi con la title-track, un brano lungo e complicato, che parte in punta di chitarra acustica per poi svilupparsi in un brano drammatico, metallico, piacevolmente contorto e mai banale.

Cercando in rete, tra l'altro, ho trovato una loro versione dell'inno canadese, che pare abbia avuto un enorme successo (vinci facile, l'inno canadese è fighissimo), ed anche una cover di una certa "Queen of the Reich" di una certa band di Seattle, non so se conoscete... Dategli un'occhiata!

Conclusione: gli Osyron hanno fatto un album brevino ma molto interessante, contaminato con intelligenza e non scontato. Ci sono ancora piccole incertezze e scelte di gusto soggettive, e forse manca un pizzico di coesione interna nelle songs, ma di sicuro è un album che si fa ascoltare eccome, e che trasuda amore per la madre patria dalla foglia d'acero.






Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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